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La Stampa Rassegna Stampa
23.08.2018 Svezia: 'La gran parte degli stupratori è straniera'. Un articolo dedicato a Armando Spataro
Commento di Monica Perosino

Testata: La Stampa
Data: 23 agosto 2018
Pagina: 19
Autore: Monica Perosino
Titolo: «La tv pubblica: 'La gran parte degli stupratori è straniera'»

Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 23/08/2018, a pag.19, con il titolo "La tv pubblica: 'La gran parte degli stupratori è straniera' " la cronaca di Monica Perosino.

Il Procuratore della Repubblica di Torino, Armando Spataro, che non perde occasione per difendere i migranti, trova in questo articolo sulla situazione in Svezia una esaustiva risposta.

Ecco l'articolo:

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Monica Perosino

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Armando Spataro

«Negli ultimi cinque anni il 58% degli uomini condannati per stupro o tentato uomini condannati per stupro o tentato stupro è nato all’estero». Sono i dati diffusi ieri dalla Sverige Television, la televisione pubblica svedese, nel programma di giornalismo investigativo «Uppdrag granskning».
Dal momento che la legge svedese vieta di fornire statistiche criminali sulla base etnica, i reporter di Svt si sono messi a spulciare 843 sentenze di condanne per violenza sessuale: 416 erano a carico di cittadini svedesi o europei; 197 Medio Oriente o Nordafrica; 134 Africa meridionale; 96 di altri Paesi extra europei.
Il servizio della Svt è stato benzina sul fuoco di una campagna elettorale ossessionata dal tema migranti e criminalità e, a due settimane e mezza dal voto del 9 settembre, fornisce un assist al partito della destra populista dei Democratici Svedesi che ha scommesso tutto sulla lotta all’immigrazione e sulla criminalizzazione degli stranieri, una «minaccia alla sicurezza» dal 2015. Ieri il partito ultraconservatore sembra aver ricevuto una nuova spinta, proprio quando i sondaggi lo davano in leggera perdita rispetto alla scalata degli ultimi mesi che li ha visti come secondo partito dopo i socialdemocratici del premier in carica.

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La bandiera della Svezia del futuro...


Le percentuali
Non ha stemperato il dibattito la nota dell’emittente in cui si precisa che «in Svezia ci sono state migliaia di denunce per stupro, e in questo caso non è stato possibile riscontrare nessuna prevalenza etnica». Cioè sono in maggioranza stranieri i condannati, non i denunciati.
I numeri rivelano che un gruppo in particolare spicca tra i condannati: sono i giovani uomini provenienti dall’Afghanistan, 45 degli autori dei crimini. «È una percentuale molto piccola di tutti quelli che sono qui, ma tra i condannati, l’afghana è la cittadinanza più comune, ad eccezione della svedese». Nel servizio, a più riprese, si sottolinea che «i casi denunciati e non ancora arrivati a processo sono molti di più, quindi non si possono trarre conclusioni sul ruolo dei migranti nei casi di stupro». Intervistato, il criminologo Jerzy Sarnecki puntualizza: «Certo, i giovani che commettono stupri vengono spesso da Paesi in cui la visione delle donne è diversa da quella svedese, ma a pesare non è tanto la cultura di origine quanto piuttosto gli ambienti brutali in cui sono vissuti, le circostanze in cui sono stati costretti a vivere. Quanto conta l’etnia, quanto la povertà?»
Nell’anno di maggiore flusso, il 2015, quando la Svezia accolse 165.000 migranti su una popolazione di 10 milioni, «le denunce per stupro - conclude Svt - sono calate del 12%».

 

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direttore@lastampa.it

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