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La Stampa Rassegna Stampa
22.08.2018 A processo in Germania il nazista responsabile della morte di 7000 ebrei nella Shoah
Cronaca di Letizia Tortello

Testata: La Stampa
Data: 22 agosto 2018
Pagina: 16
Autore: Letizia Tortello
Titolo: «Gli Usa riportano in Germania l'aguzzino del lager nazista»

Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 22/08/2018, a pag.16, con il titolo "Gli Usa riportano in Germania l'aguzzino del lager nazista" la cronaca di Letizia Tortello.

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Letizia Tortello

Ha fatto la bella vita al Queens di New York per decenni, imboscato dalla storia e mai entrato un giorno in carcere, Jakiv Palij, ex guardiano del lager polacco di Trawniki, oggi 95enne, macchiatosi secondo gli americani dell’uccisione di 7mila ebrei. L’ha fatta fino a lunedì, quando gli Stati Uniti hanno deciso di rimandarlo in Germania perché venga processato. L’hanno caricato alle 22.13 su un volo partito da Teterboro (New Jersey) e l’hanno sbarcato a Düsseldorf ieri mattina, da dove è stato trasportato verso Münster, per venire ricoverato in una struttura per anziani. La storia di Palij è simile a quella di migliaia di ex aiutanti delle SS, «volontari ausiliari» si chiamavano nei campi di concentramento, prigionieri di guerra diventati aguzzini, criminali nazisti «particolarmente leali» e riusciti dopo la guerra a vivere indisturbati e nascosti. Corresponsabili del genocidio, che la giustizia non è mai riuscita a condannare.

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Jakiv Palij. Sotto, una sua foto d'epoca

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Cittadino di nessuno
Nato in Polonia, nel ’41 Palij era stato addestrato dalle SS insieme a 5mila uomini polacchi e ucraini. «Era molto efficiente, ha servito nel campo di Trawniki fino alle ultime settimane di guerra», raccontano i dossier. Nel ’49 è emigrato negli Usa, spacciandosi per un contadino; solo dopo diversi decenni è venuta alla luce la sua appartenenza alle SS, motivo per cui l’America nel 2003 gli ha tolto la cittadinanza, ottenuta nel ’57. Ma fino a ieri non era mai riuscita a rimandarlo da dove era arrivato. Gli Usa ci hanno provato nel 2005, perché i tribunali americani non possono condannare nessuno per crimini commessi durante la Seconda guerra mondiale, ma non sul loro territorio.

Ma Berlino ha presto respinto la richiesta di Washington, soprattutto perché Palij non è cittadino tedesco, né in Germania è stato mai spiccato un mandato di cattura. Anche Polonia e Ucraina - dove si trova oggi P’yadyky, la sua città di nascita - si sono rifiutati di accettarlo. La pressione degli Usa ha continuato ad aumentare, finché Berlino ha dato il via libera. «Gli Usa non danno più rifugio a questi criminali», ha dichiarato la Casa Bianca. Mentre il ministro degli Esteri tedesco Heiko Maas, che lunedì ha visitato Auschwitz, dichiara che la Germania si assume fino in fondo la responsabilità storica degli orrori dell’era nazista». Nel 2015 la Procura della Repubblica di Würzburg ha avviato un’indagine nei confronti di Palij, ma ha archiviato il procedimento per mancanza di prove. Il caso passa all’Ufficio centrale per le indagini sui crimini nazisti di Ludwigsburg. Sempre se l’anziano ex guardiano nazista sopravviverà al processo.

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