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La Stampa Rassegna Stampa
12.08.2018 Libia: il generale Haftar contro l'Italia
Cronaca di Rolla Scolari

Testata: La Stampa
Data: 12 agosto 2018
Pagina: 17
Autore: Rolla Scolari
Titolo: «Haftar minaccia: 'No a militari italiani sul nostro territorio'»

Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 12/08/2018, a pag.17, con il titolo "Haftar minaccia: 'No a militari italiani sul nostro territorio' " il commento di Rolla Scolari.

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Rolla Scolari

Tre giorni fa è stato il Parlamento di Tobruk ad attaccare l’Italia, definendo «persona non grata» l’ambasciatore Giuseppe Perrone reo, a detta dell’Assemblea della parte Est della Libia divisa, di aver espresso dubbi su un canale TV degli Emirati arabi sul processo elettorale, e quindi di «interferenze interne alla Libia».

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Khalifa Haftar

Poi, ieri, contro l’Italia è intervenuto direttamente il generale Khalifa Haftar, comandante delle autoproclamate forze armate libiche e leader assoluto della Cirenaica, la parte orientale del Paese che si oppone politicamente all’Ovest controllato dal premier Fayez al-Sarraj, sostenuto dalla comunità internazionale.
Haftar ha parlato con il quotidiano libico online «Al-Marsad»: ha chiesto all’Italia di «cambiare radicalmente la sua politica estera nei confronti della Libia». Secondo il generale, «la politica estera italiana nei confronti della Libia necessita di una riforma che si basi sull’applicazione, letterale e pratica, degli accordi di amicizia, partenariato e cooperazione siglati tra i due Paesi nel 2008, con cui si garantisce un futuro migliore per i rapporti tra i due Paesi e i due popoli».

Facendo riferimento alla conferenza sulla Libia annunciata dal governo italiano per l’autunno - nei piani si svolgerà in Sicilia, e Roma lavora per avere al tavolo anche il rais egiziano Al Sisi e gli americani (dovrebbe esserci il segretario di Stato Mike Pompeo) – Haftar si dice pronto a «ostacolare» e a «opporsi» a qualsiasi tentativo di prorogare lo stato attuale, senza andare a elezioni a dicembre.

La data del 10 dicembre è stata individuata durante un summit a maggio a Parigi con esponenti della galassia libica. Nessuna promessa formale – la conferenza non aveva prodotto un documento siglato dalle parti -, ma la Francia da mesi spinge per elezioni il prima possibile. La linea non è condivisa dalla Farnesina che teme sia troppo precipitoso chiamare alle urne in una situazione di totale instabilità. Haftar, convinto di poter uscire vincitore da un eventuale voto, ha invece sottolineato di volere «elezioni a dicembre come unica soluzione per uscire dalla crisi attuale».

Oltre a ribadire come Perrone sia «persona non gradita per la maggioranza dei libici», Haftar ha sottolineato la sua contrarietà a «qualsiasi presenza militare italiana su suolo libico», anche se dovesse essere legata «al lavoro umanitario». Venerdì era stato il suo, portavoce, Ahmed El Mismari, ad aprire un altro fronte di scontro. Intervistato dall’agenzia russa «Ria Novosti», aveva chiesto «l’intervento della Russia e personalmente del presidente Putin» per estromettere Paesi come Turchia, Qatar e Italia dallo scenario libico.

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direttore@lastampa.it

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