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Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 08/08/2018, a pag. 18, con il titolo " 'Il burqa rende le donne cassette delle lettere', bufera su Johnson", la cronaca di Alessandra Rizzo. La libertà di vestire come si preferisce è un diritto da garantire, ma il caso del burqa è diverso, e sbaglia la premier britannica Theresa May a non considerarlo. Infatti il burqa è proprio la negazione della libertà di scelta ed è il simbolo della sottomissione a cui le donne sono costrette dall'islamismo. Giuste quindi le parole di Boris Johnson, fuori strada le critiche che ha subito. Ecco l'articolo: Non è più ministro degli Esteri, ma Boris Johnson continua a scatenare polemiche e creare imbarazzi nel Partito Conservatore: in questo caso per aver paragonato le donne musulmane che portano il burqa a «cassette delle lettere» e a «rapinatori di banche». L’infelice paragone gli ha immediatamente attirato critiche da ogni parte politica, compresa la sua, e accuse di islamofobia. Ieri è intervenuto prima il presidente del Partito Conservatore, Brandon Lewis, per chiedere al vulcanico ex ministro ed ex sindaco di Londra di scusarsi. Poi anche Theresa May si è aggiunta al coro di critiche e richieste di scuse: per la premier britannica, le parole «hanno chiaramente causato offesa». «Credo che le donne debbano scegliere come vestirsi», ha detto.
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