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La Stampa Rassegna Stampa
18.05.2018 No Tav, sì Russia: ecco l'intesa Salvini-Di Maio
Cronaca di Giuseppe Agliastro

Testata: La Stampa
Data: 18 maggio 2018
Pagina: 8
Autore: Giuseppe Agliastro
Titolo: «Il Cremlino plaude all’intesa Lega-M5S: 'Pronti a cooperare'»

Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 18/05/2018, a pag.8, con il titolo "La Russia critica Hamas e accusa Israele", la cronaca di Giuseppe Agliastro.

La Russia di Putin si congratula per l'intesa tra Lega e Movimento 5 stelle, che porterà l'Italia ad avvicinarsi alla dittatura russa e ad allontanarsi dall'alleanza atlantica. No Tav e sì Russia: con questo slogan possiamo riassumere la nascente intesa che potrebbe portare nel baratro il nostro Paese.

Ecco l'articolo:

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Giuseppe Agliastro

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Matteo Salvini, Luigi Di Maio

«È opportuno il ritiro immediato delle sanzioni imposte alla Russia». A Mosca hanno particolarmente apprezzato questo passaggio del «contratto di governo» su cui dovrebbe basarsi il lavoro di un possibile futuro esecutivo Lega-M5S. E il Cremlino, pur con le dovute cautele, non ha nascosto la soddisfazione per questa dichiarazione messa nera su bianco. È «un buon segno», ha detto all’Ansa una fonte vicina alla presidenza russa, pur precisando che «non è possibile per nessuno Stato membro dell’Ue decidere in modo unilaterale la fine delle sanzioni». Infine, il funzionario ha fatto ricorso alla solita retorica anti-americana tanto cara alla propaganda russa: «Non appena si parla di ritirare le sanzioni - ha affermato - subito si sente la voce degli Stati Uniti, che esercitano pressione sui loro partner». Nemmeno una parola invece sulle cause delle restrizioni che l’Unione europea ha imposto alla Russia: l’annessione della Crimea da parte di Mosca e il sostegno militare del Cremlino ai separatisti filorussi in un conflitto, quello del Donbass, in cui hanno perso la vita più di 10.000 persone.
La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, è prudente nei suoi commenti. Afferma che «spetta all’Italia e agli italiani decidere» la formazione del proprio governo. Ma sottolinea anche che «le sanzioni non sono state una scelta della Russia», che è invece «a favore della cooperazione».

Cifre esagerate
In Russia nulla è lasciato al caso in politica. Nessuna dichiarazione. Nessuna parola. Neanche, ovviamente, quelle mandate in onda dalla tv di Stato: il principale strumento nelle mani del Cremlino per plasmare a suo piacimento l’opinione pubblica interna. E così ieri Rossija 24 ha reso noto che «l’obiettivo del nuovo governo italiano» è quello di «abolire immediatamente le sanzioni antirusse». E soprattutto che, «secondo valutazioni approssimative, lo scorso anno a causa di queste sanzioni l’Italia ha subito danni per 7 miliardi di euro». Non si capisce chi abbia fatto i conti. Persino Lorenzo Fontana, vice segretario della Lega che da tempo tesse le lodi di Putin e preme per la cancellazione delle sanzioni, in un’intervista a «La Stampa» ha snocciolato cifre molto più basse: secondo lui, le restrizioni imposte alla Russia sarebbero costate all’Italia «circa un miliardo di euro l’anno».

Relazioni bilaterali
Nell’accoppiata Lega-M5S è proprio il Carroccio a tirare di più verso il Cremlino. Negli ultimi anni Matteo Salvini è stato più volte a Mosca. Nel marzo del 2017 nella capitale russa ha addirittura firmato un «accordo di cooperazione e collaborazione» tra la Lega e il partito di Putin Russia Unita. E a novembre si è superato: «Se avessimo un Putin in Italia - ha detto - staremmo assolutamente meglio». Non stupisce quindi che il presidente della Commissione Esteri della Duma, Leonid Slutsky, abbia salutato con entusiasmo la vittoria alle urne di leghisti e pentastellati dichiarando che permetterà ai «rapporti russo-italiani di svilupparsi in modo costruttivo». A marzo, il direttore del Centro Carnegie di Mosca Dmitri Trenin escludeva un drastico cambiamento nei rapporti tra Russia e Italia. Adesso un altro politologo, Yevgeny Minchenko, sostiene invece che con un governo Lega-M5S le relazioni bilaterali miglioreranno. «L’Italia - spiega - non può abolire le sanzioni, ma può premere in tal senso».

Per inviare alla Stampa la propria opinione, telefonare: 011/65681, oppure cliccare sulla e-mail sottostante

 


direttore@lastampa.it

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