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La Stampa Rassegna Stampa
05.05.2018 Giro d'Italia a Gerusalemme: anche Bibi alla partenza
Cronaca di Giorgio Viberti

Testata: La Stampa
Data: 05 maggio 2018
Pagina: 34
Autore: Giorgio Viberti
Titolo: «Venti milioni di dollari spesi bene, Israele vince la prima scommessa»

Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 05/05/2017, a pag.34, con il titolo "Venti milioni di dollari spesi bene, Israele vince la prima scommessa " di Giorgio Viberti

Immagine correlataImmagine correlata
Giorgio Viberti                   Bibi alla partenza

https://www.youtube.com/watch?time_continue=1&v=uE4WIWx_miA
un video ineressante su Gino Bartali (segnalato da Silvia Grinfeld)

GERUSALEMME Drin-drin! Un bimbo in maglia rosa suona il campanello della sua biciclettina mentre passa fra i fedeli in processione lungo la strettissima Via Dolorosa, come si chiama la Via Crucis nella Vecchia Gerusalemme che ripercorre fedelmente il cammino di Gesù verso il Calvario. Poche centinaia di metri più in là, appena fuori dalla Porta di Jaffa che divide la città antica dalla metropoli moderna, la carovana rosa dava vita intanto alla prima tappa del 101° Giro d'Italia, il primo della storia fuori dai confini europei. C'era apprensione e insieme curiosità per una scelta ardita e rischiosa, invece è andato tutto anche meglio del previsto. Ottomila agenti in strada In un km quadrato la Città Santa propone una concentrazione senza pari al mondo di chiese, sinagoghe e moschee, icone uniche delle tre confessioni monoteistiche più diffuse. Ma per un giorno sacro e profano si sono confusi e mischiati in un crogiolo di spiritualità e passione, di mistero e suggestione. Mai come ieri Gerusalemme è stata televista così a lungo dal cielo e da circa un miliardo di persone in tutto il mondo. E mai aveva ospitato una manifestazione sportiva tanto importante. Una cassa di risonanza enorme per la città, che ripaga degli oltre 20 milioni di dollari investiti nell'operazione Giro, con 20 mila persone impegnate nell'organizzazione più 8 mila agenti, fra i quali centinaia di giovani poliziotte dall'aspetto gentile e grazioso malgrado gli inquietanti mitragliatori sotto braccio. Strano vedere tanto dispiegamento di forze armate intorno al Giro e sapere che intanto sul tracciato «vegliavano» anche 67 telecamere a circuito chiuso: non ci era capitato nemmeno perla partenza da Belfast nel 2014. «Israele è un Paese sicuro, che vuole la pace» ha ribadito il sindaco Nirk Barkat, ex ufficiale dei parà. Ha vinto la scommessa e con lui il premier Netanyahu, felice e sereno ieri mattina alla partenza della crono insieme con la moglie Sarah, entrambi in maglia rosa. In trionfo, come Dumoulin.

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