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La Stampa Rassegna Stampa
22.03.2018 Germania: Angela Merkel apre all'islamizzazione
Cronaca di Walter Rauhe

Testata: La Stampa
Data: 22 marzo 2018
Pagina: 13
Autore: Walter Rauhe
Titolo: «Merkel rilancia sull’Islam: 'È parte della Germania'»

Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 22/03/2018, a pag. 13, con il titolo "Merkel rilancia sull’Islam: 'È parte della Germania' ", la cronaca di Walter Rauhe.

Angela Merkel apre definitivamente le porte all'islam in Germania, con parole che sono una nuova tappa della trasformazione dell'Europa in Eurabia.

Ecco l'articolo:

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Walter Rauhe

Integrazione degli immigrati e delle comunità islamiche nella società tedesca, rafforzamento del welfare e dell’equità sociale e sostegno al processo di coesione in Europa. Sono questi i punti salienti del programma di governo per i tre anni e mezzo che restano ad Angela Merkel e al suo nuovo governo di Grande coalizione nell’attuale legislatura. Nel suo primo discorso programmatico al Bundestag dopo la riconferma al suo quarto mandato, la cancelliera cristiano-democratica ha posto un forte accento sul rispetto della comunità musulmana in Germania messo invece in discussione pochi giorni fa dal suo stesso ministro dell’Interno Horst Seehofer (Csu) che aveva invece negato all’Islam l’appartenenza alla realtà tedesca.

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Angela Merkel guida la Germania verso l'islamizzazione


«L’Islam è diventato parte della Germania», ha così ribadito Angela Merkel nel corso del suo atteso discorso di fronte ai deputati della Camera bassa del Parlamento tedesco. «Nel Paese vivono 4,5 milioni di musulmani e per me è fuori discussione che sia loro, sia la religione alla quale appartengono siano nel frattempo parte integrante della nostra nazione», ha sostenuto la Cancelliera non indietreggiando di un millimetro sulle sue posizioni a favore della convivenza multi-religiosa e dell’integrazione dei migranti. E tornando sul tema che più ha caratterizzato la sua azione politica nel corso dell’ultimo quadriennio, Angela Merkel ha ribadito il fatto che sia stato giusto accogliere in Germania quasi un milione di profughi provenienti in massima parte dalla Siria, dall’Afghanistan e dall’Iraq, ammettendo solo di aver sottovalutato inizialmente la mole di lavoro legata a questo compito. Una posizione che non ha mancato di chiamare in campo il più forte gruppo d’opposizione al Bundestag, quello della destra populista dell’Alternative für Deutschland. «Non ho il dovere di condividere la mia patria con altri», ha replicato il capogruppo dell’AfD Alexander Gauland. «È Angela Merkel che divide la Germania e che disintegra l’Europa».

Secondo l’analisi della Cancelliera il mondo starebbe attualmente cambiando «in modo epocale». E questo non vale solo per la composizione della nostre società, ma anche per i mercati. Nei settori chiave del Made in Germany come quello dell’auto, della chimica o dei macchinari le sfide sarebbero notevoli tanto che nessuno potrebbe garantire anche in futuro alla Germania gli stessi indici di crescita e prosperità di oggi. All’indirizzo di Donald Trump, Angela Merkel ha rinnovato la sua critica ai nuovi protezionismi e ai dazi. «Non è così che si vince la sfida della globalizzazione. Adottando questi strumenti a perdere sarebbero alla fine tutti». Il suo obiettivo è quello di raggiungere in Germania la piena occupazione entro il 2025, ha concluso la Cancelliera senza sbilanciarsi però su come intende concretamente giungere a questo traguardo. In Germania come in Europa.

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direttore@lastampa.it

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