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La Stampa Rassegna Stampa
14.12.2017 Corea del Nord: è ora che Tillerson venga sostituito
Commento di Giuseppe Agliastro

Testata: La Stampa
Data: 14 dicembre 2017
Pagina: 18
Autore: Giuseppe Agliastro
Titolo: «Tillerson: sì a trattative con Kim»

Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 14/12/2017, a pag. 18, con il titolo "Tillerson: sì a trattative con Kim" il commento di Giuseppe Agliastro.

Tillerson ritiene che con il dittatore nucleare della Corea del nord si debba colloquiare, Ci chiediamo quando Trump si deciderà a sostituirlo.

Ecco l'articolo:

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Giuseppe Agliastro
- Rex Tillerson

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Il dittatore coreano Kim Jong-un

Il segretario di Stato Usa Rex Tillerson ha aperto alla possibilità di trattare «senza precondizioni» con Pyongyang e ha raccolto subito il plauso di Russia e Cina, due Paesi capaci di esercitare una certa pressione su Kim Jong-un. Gli Usa - ha detto Tillerson - sono «pronti a parlare in qualunque momento» con la Corea del Nord: parole in cui molti hanno letto la rinuncia di Washington a pretendere l’abbandono del nucleare prima di sedersi al tavolo dei negoziati. Ma ore dopo dalla Casa Bianca è arrivata una precisazione che suona come un passo indietro: la posizione di Trump sulla Corea del Nord - ha detto la portavoce - «non è cambiata». Con i test nucleari e missilistici Pyongyang «agisce pericolosamente nei confronti non solo del Giappone, della Cina e della Corea del Sud, ma del mondo intero». L’apertura del capo della diplomazia Usa è in ogni caso un segnale importante. E come tale è stata recepita da Mosca e Pechino. «Tali dichiarazioni costruttive sono accolte da noi in modo più favorevole di quanto lo sia la retorica del confronto che sentivamo prima», ha detto il portavoce di Putin. Mentre la Cina ha auspicato «passi significativi verso il dialogo». Ma intanto pare abbia iniziato a costruire dei campi profughi lungo il confine per essere pronta in caso di eventi eccezionali, come una guerra. Russia e Cina sono in stretto contatto nel cercare una soluzione alla crisi: entrambe perseguono la via del «doppio congelamento», secondo cui gli Usa devono interrompere le manovre nella zona del Pacifico con le truppe di Seul e di Tokyo nonché il dispiegamento di uno scudo missilistico in Corea del Sud e in Giappone; mentre Pyongyang deve in cambio mettere fine ai lanci di razzi e ai test nucleari. In questo contesto, il vice ministro degli Esteri russo Gennady Gatilov e l’ambasciatore cinese Li Hui si sono incontrati a Mosca per coordinare al meglio le azioni in sede Onu. Funzionari del ministero della Difesa russo sono atterrati ieri a Pyongyang: si tratta della seconda delegazione russa in visita in Corea del Nord negli ultimi 15 giorni. A inizio mese il numero due della diplomazia di Mosca, Igor Morgulov, aveva avvertito: la Russia ha canali di comunicazione aperti con Pyongyang e intende sfruttarli.

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direttore@lastampa.it

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