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La Stampa Rassegna Stampa
30.09.2016 Muore Nemer Hammad, il terrorista palestinese 'italiano'
Commento di Mattia Feltri, La Repubblica e Avvenire disinformano

Testata: La Stampa
Data: 30 settembre 2016
Pagina: 9
Autore: Mattia Feltri
Titolo: «Addio al palestinese della Prima Repubblica»

Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 30/09/2016, a pag. 9, con il titolo "Addio al palestinese della Prima Repubblica", il commento di Mattia Feltri.

Quello di Mattia Feltri è il migliore degli articoli dedicati alla morte di Nemer Hammad oggi sui quotidiani. tra le altre cose, sottolinea con cura il ruolo del terrorismo palestinese in Italia negli anni '80.

Il commento meno equilibrato è invece quello di Fabio Scuto sulla Repubblica, dove Hammad viene definito addirittura "ambasciatore del dialogo" e "uomo di pace", mentre non viene riportato il suo ruolo nella crisi dell'Achille Lauro, quando venne assassinato Leon Klinghoffer, cittadino americano ebreo in carrozzina.

Infine, mentre Feltri riporta che Hammad era in cura a Tel Aviv - Israele accoglie chiunque nei propri ospedali e offre cure anche ai terroristi - Scuto (come anche Avvenire) non menziona Israele e parla di "decesso a Beirut".

Ecco l'articolo:

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Mattia Feltri

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Nemer Hammad

Si è spento ieri a 75 anni, dopo una lunga malattia, Nemer Hammad. Le sue mirabolanti avventure ebbero un passaggio cruciale al Consiglio europeo di Venezia (1980) quando, per le insistenze di Giulio Andreotti e Bettino Craxi, l’Organizzazione per la liberazione della Palestina fu accettata come unica rappresentante dei palestinesi. L’Olp aprì un’ambasciata in via Nomentana a Roma, non s’è mai capito se pagata dai servizi o dalla Farnesina, e da lì cominciò il trionfo di Hammad, culminato due anni più tardi nell’incredibile fuga di Yasser Arafat, leader di Olp, da Beirut assediata; si era all’indomani del massacro di Sabra e Shatila, e Hammad aveva contribuito ad ottenere il salvacondotto del suo capo, trasportato a Tunisi sotto protezione delle forze francesi e italiane. Poche settimane dopo Arafat fu ricevuto a Roma con tutti gli onori, e di più, visto che gli fu consentito di entrare in Parlamento con la pistola al fianco. Il 2 ottobre, Arafat è al Quirinale, da Pertini, e la legittimazione è completata - sempre per merito dei tre: Hammad, Andreotti e specialmente Craxi.

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Yasser Arafat con Bettino Craxi
 

Questo strano e misterioso palestinese è ricordato in Italia soprattutto per il ruolo durante sequestro dell’Achille Lauro, dove viene assassinato l’ebreo americano Leon Klinghoffer. E’ il momento della crisi fra Craxi e Reagan ma è grazie ad Hammad che il capo del commando, Abu Abbas, fugge a Belgrado e i dirottatori non finiscono in mani americane. Ed è lui - si dice, chissà se è vero - che nel periodo degli attentati alla sinagoga e a Fiumicino, garantisce gli accordi segreti fra Italia e palestinesi. Ma con le intese di Oslo, voilà, Hammad diventa entusiasta del dialogo e incontra Tullia Zevi. Nel frattempo i figli sono diventati romani, frequentatori della vita notturna. E lui, per fantastico ribaltamento, lotta contro la malattia in un ospedale di Tel Aviv.

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