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La Stampa Rassegna Stampa
05.10.2015 Sosteniamo chi allontana la pace e collabora con i terroristi in 'Palestina'
Lo afferma Agnese Moro in un pezzo aberrante

Testata: La Stampa
Data: 05 ottobre 2015
Pagina: 18
Autore: Agnese Moro
Titolo: «Quella colomba che porta solidarietà ai palestinesi»

Riprendiamo dalla STAMPA del 04/10/2015, a pag. 18, con il titolo "Quella colomba che porta solidarietà ai palestinesi", il commento di Agnese Moro.

E' una vergogna che un commento come quello della figlia di Aldo Moro trovi spazio su un quotidiano come La Stampa. Scrive infatti di "comunità palestinesi private delle proprie terre per la costruzione del muro di separazione tra Israele ed i Territori Palestinesi Occupati". Ignora però il fatto - fondamentale - che la barriera difensiva, che diventa muro solo in brevi tratti per evitare i colpi dei cecchini palestinesi, è essenziale per ridurre al minimo le infiltrazioni terroristiche, le stesse che tra 2001 e 2005 hanno seminato la morte in tutta Israele. Ignora, inoltre, che i territori di cui parla non sono "occupati" bensì contesi.

Ma ad Agnese Moro le vittime israeliane non interessano. Trova spazio, invece, per elogiare la "resistenza nonviolenta" dei paci-finti nostrani che è in realtà uno dei principali ostacoli alla pace e un appoggio indiretto (ma a volte anche diretto) al terrorismo palestinese.

La conclusione del pezzo deborda infine nel patetico: "Sosteniamoli".

Ecco l'articolo:

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Agnese Moro

Operazione Colomba è una della attività dell’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII; in diverse aree problematiche del mondo gruppi di volontari lavorano a sostegno della sicurezza e della vita delle popolazioni locali usando metodi non violenti. Una delle aree nelle quali operano dal 2002 è Israele e la Palestina. Sono stati per un anno nella striscia di Gaza, spostandosi poi in Cisgiordania (West Bank), nell’area a nord-ovest di Ramallah, a sostegno delle comunità palestinesi private delle proprie terre per la costruzione del muro di separazione tra Israele ed i Territori Palestinesi Occupati. Dal 2004, su richiesta della comunità locale, Operazione Colomba è presente nel villaggio di At-Tuwani, nelle colline a sud di Hebron. Dagli accordi di Oslo il villaggio si trova in «area C», sotto controllo civile e militare israeliano. A poche decine di metri dal villaggio si trovano l’insediamento di Ma’on e l’avamposto di Havat Ma’on, abitati da coloni «nazional-religiosi». Questi insediamenti israeliani sono in continua espansione e annettono a sé le terre dei vicini villaggi palestinesi che vivono sotto la costante minaccia di violenze alle persone e alle proprietà.

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I volontari condividono la quotidianità e i problemi delle comunità palestinesi, vivendo come loro e con loro; accompagnano i pastori e le famiglie palestinesi nelle aree più esposte agli attacchi dei coloni; monitorano il tragitto che i bambini dei villaggi di Tuba e Maghayir al-Abeed devono percorrere tutti i giorni per recarsi a scuola, con la scorta dei soldati israeliani e sotto la minaccia di attacchi violenti da parte dei coloni; sostengono e promuovono attività volte a creare spazi di riconciliazione dal basso; fanno conoscere anche agli israeliani la realtà dell’occupazione nelle colline a sud di Hebron e la scelta di resistenza nonviolenta.

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Pacifinti

Ora hanno bisogno del nostro aiuto perché dall’inizio del 2015 non hanno più alcun finanziamento pubblico. Scrivono: «Ci troviamo pertanto di fronte ad una sfida importante: trovare 20 mila euro, entro il 31 dicembre, esclusivamente attraverso il sostegno di realtà “private” quali singoli cittadini, gruppi, Associazioni, amici, parenti». Informazioni su come donare e sulle loro attività su www.operazionecolomba.it/insiemeatuwani. Per chi vive quelle difficili situazioni la loro presenza significa davvero qualcosa. Sosteniamoli.

Per inviare la propria opinione alla Stampa, telefonare 011/65681, oppure cliccare sulla e-mail sottostante


direttore@lastampa.it

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