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La Stampa Rassegna Stampa
01.09.2015 Farnesina e diplomatici in Israele in aiuto di un italiano che attacca i soldati israeliani
A noi pare una follia

Testata: La Stampa
Data: 01 settembre 2015
Pagina: 11
Autore: Redazionale
Titolo: «Rilasciato su cauzione l’attivista italiano arrestato venerdì in Cisgiordania»

 Vittorio Fera ammanettato, non tira più pietre

Rilasciato su cauzione l’attivista italiano fermato venerdì in Cisgiordania dall’esercito israeliano durante tafferugli. Dovrà però restare in Israele,
Questa la notizia, che è uscita stamane su tutti i giornali italiani.
Riprendiamo dalla STAMPA una breve d'agenzia, decisamente affettuosa nei confronti dell'attivista, la cui 'attività' consisteva nell'unirsi ad azioni provocatorie palestiniste, lancio di pietre contro i soldati israeliani e relativo uso della cinepresa per riprendere la trappola. La STAMPA titola 'arrestato' mentre è stato 'fermato', un fermo a cui segirà quasi sicuramente l'espulsione, visto che il reato di aggressione a un soldato da parte di uno straniero sembra non provocare nessuna forma di sanzione. Attivisti di ogni risma sanno che manifestare in Israele, con l'uso della violenza, dà adito a una espulsione, quindi avanti un altro, con il patentino di eroe sul campo assicurato al rientro.
Ci chiediamo se la Farnesina e la nostra rappresentanza diplomatica in Israele abbiano agito correttamente, schierandosi in difesa di un italiano che si è recato in Israele per commettere atti di violenza.  

Ecco la breve:

Vittorio Fera, l’attivista italiano di 31 anni arrestato gli a Nabi Saleh in Cisgiordania, è stato rilasciato oggi dal Tribunale di Gerusalemme su «cauzione e con un prolungamento delle indagini fino al prossimo 8 settembre». Lo ha annunciato la Farnesina al termine dell’udienza di convalida in tribunale dove erano presenti funzionari dell’ambasciata italiana. «Restiamo in costante contatto con Vittorio Fera - ha proseguito il ministero -, con l’International Solidarity Movement e con le autorità israeliane per fornire ogni possibile, ulteriore assistenza». Sembra quindi rientrata la prospettiva dell’espulsione immediata: fino all’8 settembre Fera ha però l’obbligo di restare in Israele e il divieto di rimettere piede a Nabi Saleh, la cittadina nei pressi di Ramallah dove sono avvenuti i fatti. Oltre quella data, se non emergeranno altri sviluppi, il connazionale sarà libero.

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