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La Stampa Rassegna Stampa
29.05.2015 Siria, il conflitto infinito: Al Nusra contro Assad e Hezbollah
Analisi di Maurizio Molinari

Testata: La Stampa
Data: 29 maggio 2015
Pagina: 16
Autore: Maurizio Molinari
Titolo: «Adesso in Siria Al Qaeda chiede alleanze all'Occidente»

Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 29/05/2015, a pag. 16, con il titolo "Adesso in Siria Al Qaeda chiede alleanze all'Occidente", l'analisi di Maurizio Molinari.

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Maurizio Molinari

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Terroristi di Al Nusra

«Assad sta per cadere, saremo noi a governare la Siria e non attaccheremo l’Occidente»: a presentarsi come garante della futura stabilità a Damasco è Abu Mohammed al-Golani, il leader di Al-Nusra, emanazione diretta di Al Qaeda perché come lui stesso spiega «prendo ordini da Ayman al-Zawahiri», l’erede di Bin Laden.

L’offerta
La mano tesa all’Occidente da parte di Al-Nusra viene con un’intervista di oltre un’ora che al-Golani rilascia alla tv Al-Jazeera. Seduto davanti ad un tavolino con la bandiera di Al Qaeda, lo «Sceicco conquistatore» che nel 2012 fondò Al-Nusra in Siria su richiesta di al-Zawahiri descrive quella che vuole sembrare una svolta politica per diventare l’interlocutore dell’Occidente sul dopo-Assad. «La nostra unica missione è abbattere il regime e sconfiggerne gli agenti a cominciare da Hezbollah» esordisce al-Golani, assicurando che «Damasco sta per cadere». Il riferimento è ai successi militari dell’«Esercito della Conquista», la nuova coalizione di forze islamiste di cui al-Nusra fa parte che ha catturato la strategica provincia di Idlib a metà strada fra Damasco e la costa, roccaforte degli alawiti, l’etnia degli Assad.

La rassicurazione
Il primo messaggio pacificatore è proprio destinato agli alawiti: «Non sono il nostro obiettivo, l’ultima battaglia non sarà a Qardaha, il villaggio alawita degli Assad, ma a Damasco, combatteremo solo chi ci spara». Gli alawiti sono un’etnia considerata eretica nell’Islam al punto che il Califfato di Abu Bakr al-Baghdadi si propone di sterminarla come gli sciiti ma al-Golani vuole sottolineare il distacco dallo Stato Islamico (Isis): «La nostra guerra non è una vendetta contro gli alawiti, dopo la vittoria fonderemo uno Stato islamico solo dopo aver consultato tutti i gruppi siriani». Torna così la differenza strategica fra Al Qaeda e Isis, che risale a quando Osama Bin Laden si opponeva nel 2005 alle stragi di sciiti in Iraq da parte di Abu Musab al-Zarqawi, a cui al-Baghdadi si ispira. L’Al Qaeda delle origini, guidata da Al-Zawahiri dalle centrali pakistane, si era opposta con le armi a Isis in Siria proprio con Al-Nusra sin dal 2012, accettando la cooperazione nel 2014 solo in risposta ai bombardamenti della coalizione guidata dagli Usa, ma ora torna a sfidare il Califfo. È lo scenario di una faida ideologica jihadista che si riflette nella gara per prendere Damasco: al-Nusra marcia da Nord, forte del patto inter-islamico che include gruppi sostenuti da Ankara e Riad, mentre Isis si avvicina da Est dove le sue avanguardie sono ad appena 70 km dalla capitale.

Prima del Califfo
Per vincere la gara con il Califfo, al-Golani tende la mano all’Occidente. «Al-Nusra non ha piani né ordini per attaccare l’Occidente - spiega - è Al-Zawahiri a darci le direttive e non abbiamo ricevuto chiare richieste di adoperare la Siria come piattaforma per attacchi contro gli Usa e l’Europa perché non vogliamo sabotare la missione di abbattere il regime». Affinché il messaggio arrivi a Washington, al-Golani aggiunge che «il gruppo Khorasan non esiste». Per l’intelligence Usa è «impegnato a progettare attentati imminenti in Occidente» ma al-Golani lo definisce «una fabbricazione» da parte di chi «vuole spingere gli Usa a colpirci per salvare Assad». «Forse Al Qaeda ha piani contro gli Usa ma non qui in Siria» aggiunge. Trattandosi delle parole di un leader di Al Qaeda, l’organizzazione che l’11 settembre 2001 uccise quasi tremila civili a New York e Washington, le sue parole vanno prese con cautela ma l’impressione è che al-Nusra voglia inserirsi nella realpolitik del Medio Oriente. Se Washington è disposta ad allearsi de facto con Teheran per sconfiggere il Califfo in Iraq, ora al-Nusra gli offre un patto simile in Siria.

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