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La Stampa Rassegna Stampa
22.10.2014 Iran: armi all'Iraq contro il Califfo
Cronaca di Maurizio Molinari

Testata: La Stampa
Data: 22 ottobre 2014
Pagina: 15
Autore: Maurizio Molinari
Titolo: «L'Iran in aiuto dell'Iraq: 'Più armi e istruttori per la guerra al Califfo'»

Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 22/10/2014, a pag. 15, con il titolo "L'Iran in aiuto dell'Iraq: 'Più armi e istruttori per la guerra al Califfo' ", la cronaca di Maurizio Molinari.


Maurizio Molinari             Haidar al-Abadi                 Hassan Rohani


L'Iran verso il nucleare

L'Iran promette all'Iraq più armi e istruttori militari per combattere i jihadisti dello Stato Islamico (Isis). E' questo il messaggio che il premier iracheno Haidar al-Abadi ha raccolto negli incontri avuti a Teheran con il presidente Hassan Rohani e con il Leader Supremo della rivoluzione khomeinista, Ali Khamenei. L'Iran già da tempo sostiene Baghdad e milizie paramilitari sciite sarebbero all'opera in più regioni per affiancare i reparti governativi, ma il linguaggio di Khamenei e Rohani ha lasciato intendere la volontà di spingersi oltre in questa scelta politico-militare. Se il precedente premier, Nuri al-Maliki, ha accettato da Teheran ingenti aiuti militari, nell'agenda di al-Abadi c'è l'apertura dell'Iraq alle operazioni iraniane di anti-guerriglia. «Il vostro esercito non avrà difficoltà a liquidare i terroristi», ha detto Khamenei, riferendosi all'importante sostegno iraniano in arrivo sul piano della sicurezza. E Rohani ha colto l'occasione per rinnovare le critiche alla coalizione guidata dagli Stati Uniti «perché include nazioni che hanno finanziato e finanziano i terroristi». L'intento iraniano sembra essere di rafforzare il sostegno militare a Baghdad al fine non solo di sconfiggere Isis ma di cementare una convergenza strategica con gli Stati Uniti, l'altro maggiore alleato dell'Iraq, ridefinendo gli equilibri nel Golfo. E' una posizione dalla quale Teheran spera di ottenere da Washington concessioni nella trattativa sul proprio programma nucleare e obiettivamente qualcosa sembra muoversi: secondo indiscrezioni di fonte Usa, la Casa Bianca sarebbe disposta a consentire a Teheran di mantenere controllo e attivazione di 4000 centrifughe per l'arricchimento dell'uranio - rispetto alle 19 mila esistenti - riconoscendone di fatto lo status di potenza quasi nucleare.

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