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La Stampa Rassegna Stampa
09.09.2014 Paura terrorismo in Arabia Saudita: in costruzione una barriera protettiva lungo il confine con l'Iraq
Cronaca di Maurizio Molinari

Testata: La Stampa
Data: 09 settembre 2014
Pagina: 14
Autore: Maurizio Molinari
Titolo: «Una cortina di ferro con l'Iraq per fermare la marcia del Califfo»

Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 09/09/2014, a pag. 14, con il titolo "Una cortina di ferro con l'Iraq per fermare la marcia del Califfo", l'articolo di Maurizio Molinari.


Maurizio Molinari  


La barriera tra Arabia Saudita e Yemen è già costruita, la prossima sarà quella al confine con l'Iraq

Quasi 900 chilometri di barriere, posti di controllo e torri hi-tech per proteggersi da infiltrazioni jihadiste dal Nord: è la barriera anti-Stato Islamico di cui re saudita Abdallah ha annunciato la costruzione assieme al dispiegamento di almeno 30 mila soldati.
È proprio il sovrano di Riad che, affiancato dall’Emiro del Bahrein, descrive da Gedda la «barriera a cinque strati» che si propone di «far scendere a zero il numero di infiltrati, trafficanti di droga e armi, e ladri di bestiame» lungo il confine terrestre con l’Iraq. Si tratta di un sistema di camere a raggi infrarossi e radar coordinato da 38 centri di controllo sostenuti da 40 torri hi-tech e 85 posti di osservazione, con l'impiego di almeno 4000 soldati e tre unità di intervento rapido per bloccare eventuali intrusioni. Il tutto gestito da 8 centri di comando e 32 strutture per interrogare chi attraversa illegalmente il confine: i jihadisti catturati dunque saranno sottoposti ad interrogatori subito, sul posto, per evitare di perdere tempo prezioso nei trasferimenti verso i più noti centri di detenzione.
In tutto i militari sauditi posizioneranno sul terreno 1,4 milioni di fibre ottiche per dare vita a un sofisticato sistema di «allerta e controllo» che consente di identificare con largo anticipo chiunque si avvicina via terra al confine con Iraq, dove le truppe di Baghdad si sono dissolte nel nulla circa 60 giorni fa, facendo scattare l’allarme-infiltrazioni a Riad e Manama ovvero i due Paesi più territorialmente esposti ad attacchi. I 30 mila soldati sauditi sono il contingente che sorveglierà il vallo.


Il confine tra Arabia Saudita e Iraq

«Decisioni e dichiarazioni di re Abdallah dimostrano che la monarchia wahabita teme di essere nel mirino dello Stato Islamico di Abu Bark al Baghdadi» osserva Yigal Carmon, l’esperto di anti-terrorismo direttore di «Memri», sottolineando come «questi jihadisti hanno una strategia razionale che punta alla creazione di uno Stato fondamentalista sunnita in Medio Oriente» prima ancora di colpire gli Stati Uniti. «Al Baghdadi non è Osama Bin Laden - aggiunge Carmon - perché non ha l’obiettivo di ferire l’America o di arruolare jihadisti per compiere attentati all’estero ma recluta chiedendo aiuto dentro Siria e Iraq, per prevalere sul territorio ed estendere i confini del proprio Stato» richiamandosi a quanto fece Maometto alle origini dell’Islam. «Ecco perché quando re Abdallah di recente ha avvertito Washington sul rischio di attacchi dello Stato Islamico entro due mesi - termina Carmon - in realtà ha fatto capire di essere lui a temere di essere rovesciato».
Si spiega così l’accelerazione saudita nei confronti dello Stato Islamico che ha portato la Lega Araba ad auspicarne «lo sradicamento» e il presidente egiziano Al Sisi a suggerire la formazione di «reparti arabi» per affiancare l’aviazione americana negli attacchi in Siria contro le unità dei jihadisti. Il vallo difensivo ai confini con l’Iraq si aggiunge al reticolato costruito lungo i 1800 km di frontiera con lo Yemen e l’assegnazione alla società europea Eads della costruzione di protezioni hi-tech lungo tutti i 9000 km di confini della nazione.

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