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La Stampa Rassegna Stampa
11.11.2009 L'ultima trovata della Spagna eurabica
Fondare un partito islamico, nell'attesa ....

Testata: La Stampa
Data: 11 novembre 2009
Pagina: 15
Autore: Gian Antonio Orighi
Titolo: «Spagna, nasce il partito dell’islam»

Riportiamo dalla STAMPA di oggi, 11/11/2009, a pag. 15, l'articolo di Gian Antonio Orighi dal titolo " Spagna, nasce il partito dell’islam ".

 

Spagna sempre più islamicamente corretta. Dopo la più grande moschea d’Europa (inaugurata nel 1992 a Madrid dal re Juan Carlos), e l’ora di religione musulmana (facoltativa) dal 2005 in 4 delle 17 regioni, ora è nato il primo partito politico maomettano su scala nazionale, il Prune (Partido Renacimiento y Unión de España). La sua ideologia si fonda sui principi del Corano. I suoi obbiettivi sono chiarissimi: presentarsi alle amministrative del 2011 e fare il pieno di voti.
Il bacino elettorale potenziale è notevole: i fedeli di Allah, nell’unica nazione d’Europa che è stata quasi 8 secoli (dal 711 al 1492) sotto occupazione araba, sono 1,3 milioni su una popolazione di 43 milioni; 500 mila sono spagnoli. In realtà, di partiti musulmani ce ne sono già due, nelle colonie spagnole sulla costa marocchina, Melilla e Ceuta, in cui la metà degli abitanti sono fedeli del Corano (Coalición por Melilla ha ottenuto il 21,7% dell’elettorato nelle ultime comunali). Ma è la prima volta, in un Paese ove il terrorismo islamico di Al Qaeda ha causato finora la più grave strage d’Europa (191 morti alle stazioni ferroviarie di Madrid l’11 marzo 2004), che i maomettani aspirano a entrare nell’arena della competizione nazionale.
Il fondatore del Prune, presentato a Granada, l’ultima città musulmana a cadere nella Reconquista del re cattolici, è un notissimo giornalista e professore universitario marocchino, Mustafá Bakkach, docente di arabo nella città andalusa, da 15 anni residente in Spagna. Il leader islamico ha cercato di mettere le mani avanti, in una Spagna che ha arrestato 373 jihadisti dalla mattanza di Madrid, ricordando che «il Prune accetta la Costituzione, condanna il terrorismo ed è aperto a tutti gli emarginati, come gli immigranti».
Il partito di Allah dichiara apertamente di avere vocazione nazionale e che «terrà conto dell’Islam nel suo agire politico, considerandolo come fattore determinante nella rigenerazione morale ed etica della società spagnola». Dopo aver inaugurato una sede a Granada e nelle settentrionali Asturie, la novella forza politica conta di estendersi nelle zone dove i musulmani (sono ottocento le moschee su tutto il territorio nazionale) sono molto radicati: Madrid, Valencia, la Catalogna.
Bakkach sa che il suo potenziale elettorato è composto in maggioranza da connazionali (700 mila, i più religiosi d’Europa, secondo uno studio commissionato da Mohamed VI al Consiglio delle comunità marocchine all’estero) che non possono votare. Ma solo per ora. Il giornale cattolico «Abc» ricorda che il premier socialista Zapatero sta trattando per conseguire un patto di reciprocità col Marocco che permetterebbe ai cittadini dei due Paesi di votare alle comunali. Se il trattato va in porto, l’Islam potrebbe far volare il Prune: la terza forza politica, il cartello comunista Sinistra unita, ha 962 mila voti.

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