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La Stampa Rassegna Stampa
09.01.2006 Non erano migliaia ma alcune decine
non che sia meno grave, ma conta. E Viola ne prenda nota

Testata: La Stampa
Data: 09 gennaio 2006
Pagina: 11
Autore: la redazione
Titolo: «Fermate la distruzione degli ulivi arabi»

Abbiamo criticato l'articolo di Sandro Viola a proposito delle "migliaia di ulivi segati dagli israelinai a Hebron". Sulla STAMPA di oggi 9.1.2006 in una breve a pag.11, si legge di "decine di ulivi", quindi non sono le migliaia di Sandro Viola. Ingigantire il fatto è una vecchia tecnica della disinformazione, vedasi Sabra e Shatila, dove negli anni le vittime sono passate da 490 a diverse migliaia.Non che sia meno odioso e grave il fatto. Sradicare o segare ulivi mertita la massima sanzione, che è quanto già stabilito dal Procuratore dello Stato Mafuz. E noi ci auguriamo che sia severissimo. Ma quello che noi rimproveriamo a Viola non è l'aver sottolineato il fatto, ma di averlo ingigantito e fatto passare come fosse una pratica lecita. In Israele questo non accade. In più vorremmo che Viola  esprimesse almeno lo stesso dispiacere che prova verso gli ulivi segati per le vittime israeliane dei terroristi che si fanno esplodere. Un ulivo può essere e sarà risarcito al legittimo proprietario. Una vita umana no. Ma per Viola questo è evidentemente poco importante.

Ecco la breve della STAMPA.

La polizia israeliana ha trascurato di perseguire la distruzione di alberi di ulivo in Cisgiordania da parte dei coloni ebraici, e il governo israeliano potrebbe ora risarcire i palestinesi proprietari degli alberi. Lo ha detto ieri il Procuratore capo dello Stato di Israele, Meni Mazuz, riferendosi alle recenti distruzioni di decine di ulivi da parte dei coloni in Cisgiordania. Secondo Mazuz, la distruzione degli alberi e il mancato arresto dei responsabili sono il chiaro sintomo della incapacità delle autorità israeliane di imporre il rispetto della legge in Cisgiordania. In Cisgiordania - ha dichiarato l’alto magistrato «c'è una sensazione diffusa di illegalità», aggiungendo che «questo fenomeno è parte di quello più vasto della non imposizione delle leggi contro gli israeliani nei Territori». Il ministro della Difesa israseliano, Shaul Mofaz, ha detto che il risarcimento dei proprietari degli alberi è una possibilità, e che l'esercito intensificherà la sua presenza per risolvere i problemi nell'area.

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