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Il Venerdì di Repubblica Rassegna Stampa
29.12.2017 Lutero 500 anno dopo, non è come l'hanno raccontato
Commento di Corrado Augias

Testata: Il Venerdì di Repubblica
Data: 29 dicembre 2017
Pagina: 101
Autore: Corrado Augias
Titolo: «Ma 500 anni dopo Lutero non è come l'hanno raccontato»

Riprendiamo dal VENERDI' di Repubblica di oggi, 29/12/2017, a pag.101 con il titolo "Ma 500 anni dopo Lutero non è come l'hanno raccontato", il commento di Corrado Augias.

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Corrado Augias

Chiudo l'anno cinquecentenario della Riforma segnalando il libro di Silvana Nitti. Titolo semplice: Lutero: se fosse uscito negli Stati Uniti avrebbe avuto come sottotitolo «Una biografia. perché così usa da quelle parti: sarebbe giusto perché di questo si tratta, il racconto della vita del grande riformatore -dalla culla alla tomba", come si dice Utile precisarlo perché, ad esempio, un agro grande testo uscito quest'anno (qui segnalato qualche tempo fa), scritto da un grande specialista come Adriano Prosperi, prendeva in considerazione (precisandolo nel sottotitolo) solo gli anni «della fede e della libertà., lasciando fuori dall'analisi l'ultimo ventennio. Non così Nitti (emerita di storia del Cristianesimo alla -Federico II" di Napoli) che invece giunge fino al giorno finale: 18 febbraio 1546. Nella presentazione, l'autrice precisa perché abbia compreso anche l'ultima parte della vita: la vivacità di pensiero e la quantità d'interventi di cui il frate agostiniano continuò a dare prova data anche una morte relativamente precoce, appena al di là dei 60 anni. Come ogni storico di valore anche Nitti tiene a dichiarare la sua obiettività nel presentare i fatti, anche se precisa: «Ogni biografia è anche una monografia nel senso che non può sottrarsi del tutto all'intenzione interpretativa chi la scrive». Troviamo per esempio in queste pagine un drastico ridimensionamento di due delle principali accuse rivolle a Lutero, in particolare dalla pubblicistica cattolica. Una riguarda il suo ruolo nella repressione delle rivolte contadine: l'altra, gravissima, l'atteggiamento verso gli ebrei, quale si può leggere nel suo famigerato scritto Gli ebrei e le loro menzogne. Si tratta, scrive la storica, di collocare il pensiero luterano all'interno della cultura cattolica, che per secoli aveva condannato i «perfidi giudei»: perfino il grande e mite Erasmo da Rotterdam, principe degli umanisti, era arrivato a lodare la Francia per essersi disfatta di quei pericolosi ebrei. Fu poi il nazismo a impadronirsi del pensiero di Lutero piegandolo ai suoi fini: la famosa «notte dei cristalli» fu organizzata il 10 novembre (1938), anniversario della sua nascita. L'intento del saggio è contribuire alla riscoperta di un uomo che «collocato nel nostro passato al punto giusto, illumina per alcuni aspetti la nascita del moderno».

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