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La Gazzetta del Mezzogiorno Rassegna Stampa
24.12.2003 Pulcinella rabbino e Pulcinella con kefiah
Anche un burattinaio la butta in politica. Indovinare da che parte.

Testata: La Gazzetta del Mezzogiorno
Data: 24 dicembre 2003
Pagina: 1
Autore: Nicola Signorile
Titolo: «Con Teresina o in Palestina vince sempre la Morte. il Pulcinella di Bruno Leone»
Da una cronaca di uno spettacolo di burattini.Nicola Signorile è il cronista del giornale di Bari.Avrà ricevuto i complimenti dal direttore ?

Un Pulcinella all'antica, ma «multietnico» è quello che ha portato a Modugno Bruno Leone per inaugurare la rassegna «E adesso... i burattini» al Teatro Scalo.
Il burattinaio napoletano, allievo di Nunzio Zampella - l'ultimo gigantesco guarattellaro partenopeo - ha presentato uno spettacolo di grande raffinatezza, nella sua dimensione carnalmente popolare. I più antichi canovacci della tradizione della maschera di Acerra, quelli medievali, sono l'esile e tenace struttura drammaturgica dello spettacolo, con le tresche amorose di Pulcinella con Teresina e i tentativi di sbarazzarsi della bruttissima moglie (che lo tradisce con Gennarino). Randendellate a volontà: naturalmente, ne fa le spese anche la Morte.
L'infallibile gioco del teatro dei burattini, capace di esorcizzare le paure più profonde, viene proposto da Bruno Leone con una tecnica che si presta volentieri a mostrare il «trucco», entrando ed uscendo dalla baracca, ora vestito da Pulcinella in mezzo al pubblico, ora burattinaio alla manovra con le guarattelle ben calzate nelle mani. È una tecnica che suscita la partecipazione diretta del pubblico, ma Leone non la provoca a bella posta, anzi tiene il teatro ben al di qua dell'animazione. La seconda parte dello spettacolo è il frutto del lavoro che Leone ha condotto in Palestina: un Pulcinella con la kefiah dice «Salam» e un Pulcinella con la barba da rabbino dice «Shalom». Tutti e due dicono «Pace» ma non si capiscono e si prendo a legnate, lasciando vittoriosa una Morte che ha le fattezze dello Zio Sam. Che il Pulcinella di Leone stia dalla parte dei palestinesi, è chiaro, così come il fatto che l'eterno nemico di Pulcinella, la Morte, non è l'israeliano. I bambini questo lo capiscono, ridono ed applaudono, così a Modugno come a Gerusalemme. Oppure in Brasile o nel Chapas, dove Leone porta la sua baracca bianca con un fondale che - caso inedito - è anch'esso bianco. E statuette e monili addobbano il teatrino e alludono ad archetipi africani o amazzonici. Pulcinella mescola tutto e ciò nonostante tutti vi si riconoscono.
Sala gremita di piccoli e grandi spettatori per l'applauditissima recita.
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