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Riprendiamo dal MANIFESTO di oggi, 11/08/2019, a pag.8, con il titolo "Uccisi quattro palestinesi alla barriera contro Israele" un pezzo di Michele Giorgio
Perchè continuiamo a riprendere i servizi da Israele di Michele Giorgio? Una domanda che ci pongono spesso i lettori, con buone ragioni, essendo un condensato di menzogne che si ripetono in modo quasi identico.
Il motivo è presto detto, Giorgio in anni ha accumulato una tale capacità di trasformare la verità in menzogna, raffinando le tecniche della disinformazione, da diventare un maestro a cui attingono poi, aggiustando il tiro, quella parte di cronisti che, avendo eletto l'ostiità verso tutto ciò che richiama Israele a propria guida, ne riproducono lo 'stile'. Alcuni esempi nel pezzo che segue: 1. Il confine, anche se non ufficiale, diventa una 'barriera', qualcosa che giustificherà gli attacchi di Hamas di fronte all'opinione pubblica internazionale. 'Barriera' è una parola negativa, non occorre spiegarla. 2. Giorgio condivide la definizione di '4 giovani arrabbiati, che hanno compiuto un atto dovuto alla condizione in cui Gaza è tenuta da Israele'. Non potendo negare che erano armati di mitra, lanciarazzi e granate a mano per uccidere i soldati israeliani,lascia intendere una loro appartenenza a vari gruppi - tra i quali persino un 'Fronte democratico'!- per non coinvolgere Hamas. Il fatto di non citare mai l'obiettivo per cui Hamas si è impadronita di Gaza con un colpo militare- il che spiegherebbe la presenza al confine dell'esercito israeliano di difesa- permette a Giorgio di chiudere il pezzo citando le 200 vittime 'uccise dai tiratori scelti israeliani', una specie di plotone di esecuzione sistemato al confine per impedire il successo della 'marcia del ritorno': Le tecniche disinformative di Giorgio, diventano poi i reportages che troviamo su quotidiani e settimanali.
Ecco il pezzo di oggi: redazione@ilmanifesto.it |
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