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Non dimenticheremo mail gli orrori del 7 ottobre (a cura di Giorgio Pavoncello) 15/01/2024


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La Repubblica Rassegna Stampa
19.05.2003 Viola maleodorante
Sandro Viola scatenato contro la verità

Testata: La Repubblica
Data: 19 maggio 2003
Pagina: 1
Autore: Sandro Viola
Titolo: «Quella mappa senza uscite»
Il lupo Sandro Viola non perde il vizio, quello di adattare la realtà alle
proprie opinioni, con l' annesso rifiuto di considerare quelle verità
inconfutabili che non gli fanno comodo per trasformare invece in verità
storica le proprie simpatie ed antipatie.
Proviamo ad analizzare il suo ultimo capolavoro in tal senso.
L' articolo parla di terrorismo, di Sharon, della Road Map. Esordisce:
"Diventa così sempre più nitido e impressionante il fatto nuovo, che nessun
politologo o esperto di strategie aveva previsto, profilatosi l' 11
settembre del 2001: la presenza nel mondo arabo d' una coorte di aspiranti
suicidi, addestrati da tempo....". Evidentemente, come immaginavamo, Viola
non legge le analisi degli esperti israeliani, o non le considera idonee a
piegarsi alle proprie simpatie: ma in Israele questa realtà era nota,
acquisita e notoria. E del resto anche i simbolici sodali di Viola, da
Arafat a Hamas alla Jihad, avevano sempre affermato di avere la fila davanti
alla porta.
Bene, primo inciampo nella realtà. Ma andiamo avanti.
I terroristi cercano di uccidere "il maggior numero possibile di nemici. I
nemici israeliani in Palestina, i nemici americani (e occidentali più in
genere) in ogni paese arabo o islamico...". I "nemici" israeliani non sono
solo in Palestina ma soprattutto in Israele, a meno che Viola non abbia
sposato anche (non ce ne meraviglieremmo) la tesi che Israele non esiste ed
è solo Palestina occupata.E poi: i nemici? I terroristi che fanno saltare in
aria i pendolari stipati su un autobus che li porta a scuola o al lavoro
sono "nemici"? Allora, se così è, e Viola questo afferma, si dimostra che
per Viola non esistono israeliani civili ed innocenti, ma solo "occupanti
nemici". Ancora una notazione su questo passo: enumerando i presunti nemici
vittime designate del terrorismo arabo-islamico Viola ha dimenticato
(dimenticato?) di citare gli ebrei, che sono da sempre un obiettivo
dichiarato e noto di questo terrorismo, che a Casablanca si è occupato anche
degli ebrei morti oltre che di quelli vivi.
Ma il bello deve ancora venire.
Per Viola, i terroristi arabi costituiscono " l'elemento più scontato" del
quadro globale: per lui, che se ne sta in poltrona a casa sua davanti al
televisore, ma non per gli israeliani che mandano i figli a scuola o li
portano a mangiare una pizza.Glissons. E sorvoliamo anche sulla consuerta
tiritera secondo la quale "le rappresaglie" ostacolano la pace tanto quanto
"gli attentati". Davvero? Allora, ecco la ricetta per arrivare alla pace:
subire, subire, subire.
Parla poi degli "intransigenti", Viola: "Pronti gli uni, con l' uso brutale
e indiscriminato della forza militare, a rendere Israele, che già oggi è uno
dei paesi più malvisti nel mondo, il paria, l' intoccabile, nella comunità
delle nazioni. Pronti gli altri a massacrare e farsi massacrare giorno dopo
giorno, senza alcuna concreta speranza di prevalere sui blindati...". Questo
concetto ci ha lasciati senza fiato. Israele è uno dei paesi più malvisti
del mondo? Diviene un paese di paria a causa della brutale ed indiscriminata
forza militare? Non crediamo di aver mai sentito una infamia di queste
dimensioni neppure nella bocca di Bertinotti - forse solo di Casarini, che
notoriamente non ha la raffinatezza culturale di Bertinotti. In mezzo a
tutti gli stati del mondo, che siano il Congo la Siria la Corea del Nord la
Cina il Sudan Cuba l' Iraq di Saddam e chissà quanti altri esempi lasciamo
nella penna, in mezzo a questo mondo di orrori di ogni genere, Israele è uno
dei più malvisti! Veramente Viola non ha pudore a rimirarsi nello specchio
la mattina, dopo aver scritto tali nefandezze?
"Certo, si potrebbe spulciare negli avvenimenti di queste due settimane e
vedere chi per primo, Sharon o i fondamentalisti di Hamas, abbia iniziato l'
operazione di sabotaggio della Road Map". Non, non c'è bisogno di spulciare
nei ricordi di queste due settimane.Non c'è bisogno di stabilire, sulla base
di "queste due settimane" se sia nato prima l' uovo o la gallina. E non
serve neppure che poco oltre Viola corregga sè stesso scrivendo che "appare
chiaro a chiunque" che in realtà il colpevole è Sharon: non ne dubitavamo
affatto. Ma se non ha voglia di spulciare fra i suoi ricordi recenti, forse
l' Alzheimer gli potrà facilitare il ripercorrere ricordi più lontani - ma
mica di tanto.
Non più tardi di tre anni fa il governo israeliano presieduto da laborista
Barak, dopo aver sgomberato unilaterlamnete il Libano meridionale, offriva
ai palestinesi un trattato di pace onorevole e definitivo; ed Arafat, cosa
di cui i palestinesi ora lo incolpano, rifiutò quel piano di pace proprio
perché era definitivo, e scatenò la violenza sulla cui concatenazione ora
Viola cerca chi è stato il primo.
"Da ambedue le parti la prospettiva di un compromesso appare come una
sconfitta" è l' ennesima sconfitta che Viola infligge alla verità,
nuovamente forse perché non legge le dichiarazioni pubbliche di Sharon, o le
considera meno attendibili di quelle di Arafat (quando parla in inglese).
"Si può certo sostenere che una maggiore giustizia nei confronti dei
palestinesi avrebbe evitato, in questi anni, l' ingrossarsi del fenomeno
fondamentalista". Forse. Ma non si può citare solamente questo fattore come
causa dell' incancrenirsi di un terrorismo arabo-palestinese-islamico che da
decenni insanguina periodicamente Israele e le comunità ebraiche nel mondo,
senza ricordare anche che alle spalle di questo terrorismo ci sono l'
incitamento alla violenza indiscriminata, il suo finanziamento, la sua
copertura politica, da parte di Arafat, di gruppi estremisti arabi e
palestinesi, di alcuni stati arabi ed islamici.


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