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La Repubblica Rassegna Stampa
07.05.2023 I ceceni al posto della Wagner
Cronaca di Daniele Raineri

Testata: La Repubblica
Data: 07 maggio 2023
Pagina: 17
Autore: Daniele Raineri
Titolo: «Fosforo bianco su Bakhmut. Dal 20 maggio le condizioni per la controffensiva di Kiev»
Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 07/05/2023, a pag. 17, la cronaca di Daniele Raineri dal titolo "Fosforo bianco su Bakhmut. Dal 20 maggio le condizioni per la controffensiva di Kiev".

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Daniele Raineri

Ucraina: si allungano i tempi della guerra e questo aiuta la Russia

I combattenti russi sparano armi incendiarie – fosforo bianco oppure termite, che brucia a temperature ancora più alte – su Bakhmut e coprono di spezzoni incandescenti la piccola parte della città ancora sotto il controllo dei soldati ucraini dopo dieci mesi di combattimenti in stile Stalingrado. Gli spezzoni si appiccicano a quello che trovano, tetti, macerie, automobili o persone, e lo consumano per almeno venti minuti con un fuoco che arde a più di mille gradi e non può essere spento con l’acqua. I russi fanno un uso frequente di questi proiettili, a Bakhmut come anche sulla vicina Chasiv Yar dove ancora abitano molti civili, ma questa tattica perlopiù non fa notizia ed è come se fosse condonata assieme ad altre brutalità. Questa volta un drone ucraino ha girato un video spettacolare che ha creato attenzione, grazie al contrasto tra il buio e i lapilli artificiali che cadono sui palazzi, ma si è trattato di un caso. L’appello aggressivo del capo del gruppo di mercenari Wagner, Evgenij Prigozhin, che due giorni fa ha insultato i vertici della Difesa di Mosca per ottenere più munizioni altrimenti lascerà il fronte di Bakhmut, per ora è caduto nel vuoto. Non ci sono reazioni dal comando russo. Intanto Prigozhin ha annunciato di accettare l’offerta del ceceno Ramzan Kadyrov, suo rivale alla corte di Putin, che aveva dichiarato di essere pronto a rimpiazzare su quel fronte la Wagner in ogni momento con i suoi soldati ceceni, ed è una mossa perfida: il capo dei mercenari sa che Kadyrov sta bluffando perché non ha abbastanza uomini per sostituirlo nella battaglia di Bakhmut e vuole scoprire il bluff. Molti testimoni sparsi nel Sud e nell’Est dell’Ucraina raccontano a Repubblica di massicci spostamenti di mezzi e, talvolta, anche dell’apparizione dei nuovi veicoli corazzati donati dagli alleati (ma per ora i carri Leopard non si sono visti). Un video di venerdì scorso mostra una colonna di Bradley, mezzi blindati americani per il trasporto truppe, su una strada e sporcati in modo deliberato di fango per ridurre la loro visibilità dall’alto.È soltanto uno dei tanti segnali che annunciano l’avvicinarsi della controffensiva ucraina, che potrebbe cominciare adesso come fra due mesi. In settimana è prevista ancora pioggia per un paio di giorni nell’Est dove si combatte, ma poi il terreno in un paio di settimane asciugherà. Dal 20 maggio in poi le condizioni del terreno dicono che ogni giorno potrebbe essere buono per l’inizio dell’operazione ucraina. Secondo molti esperti, l’offensiva ucraina potrebbe non concentrarsi in un singolo punto, ma prendere laforma di offensive multiple in diversi settori del fronte. I russi hanno ordinato l’evacuazione dei civili dall’area a sud della Kherson e da quella a sud della città di Zaporizhzhia, che sono due direttrici molto probabili dell’attacco. I russi non stanno sferrando attacchi di particolare violenza rispetto ai soliti standard – già piuttosto violenti – e questo depotenzia la tesi che vede nell’attacco di mercoledì scorso con due droni contro il Cremlino un’operazione sotto falsa bandiera, quindi una messinscena dei servizi russi, per dare il via a nuove atrocità. Il direttore dell’intelligence militare ucraina, il generale Kirilo Budanov, ha rilasciato un’intervista aYahoo News, nella quale spiega che la disinformazione russa è così potente che potrebbe trasformare la notizia di un razzo caduto sul Cremlino in qualcosa di buono per Putin. L’intelligence militare ucraina non si occupa soltanto di spionaggio, ma anche di una campagna clandestina di operazioni in territorio russo. Fatto interessante: l’intervista a Budanov esce adesso, ma è stata fatta una settimana prima degli attacchi con droni a Mosca.

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