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La Repubblica Rassegna Stampa
29.04.2023 Putin e la strage dei bambini ucraini
Cronaca di Paolo Brera

Testata: La Repubblica
Data: 29 aprile 2023
Pagina: 12
Autore: Paolo Brera
Titolo: «Palazzi nel mirino dei missili russi nella strage morti cinque bambini»
Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 29/04/2023, a pag. 12, con il titolo "Palazzi nel mirino dei missili russi nella strage morti cinque bambini" la cronaca di Paolo Brera.


Hitler e Putin in un fotomontaggio

CHISINAU (MOLDAVIA) — Che senso avrà mai uccidere questi poveri bimbi che dormono, trasformati in cenere da un missile? Il più piccolo aveva due anni. Il giorno 429 dell’invasione russa è sangue e macerie: 23 morti tra i calcinacci a Uman, nel centro dell’Ucraina, ben lontana dal fronte. Altri due, una donna e sua figlia di 3 anni, a Dnipro. I missili russi hanno provato a colpire simultaneamente nel cuore della notte diverse regioni, da Kiev a Uman, da Dnipro a Mykolaiv, Kremenchuk e Poltava. La contraerea ha neutralizzato decine di missili, altri hanno probabilmente colpito i loro obiettivi — un centro di addestramento e alcuni depositi di greggio — e qualcuno è stato forse deviato. Secondo un esperto militare citato dal giornale ucraino Obozrevatel , Alexei Melnik, è improbabile che «un edificio residenziale fosse una priorità »; ma «hanno usato armi ad alta precisione, vivo a Uman da più di 10 anni e ho un’idea del motivo per cui miravano a questa particolare casa », ha detto senza andare oltre. Comunque sia, chi ha sparato e chi ha ordinato di farlo ha piena responsabilità della nuova, carneficina. A Uman, l’antica fortezza nata per difendersi dai tatari, ottantamila anime nel cuore dell’Ucraina libera, la tragedia toglie il fiato. Almeno23 dei 109 residenti del grattacielo sono morti. Sono le 4,30 del mattino quando il missile da crociera russo Kh-101 lo centra sventrando 27 dei suoi 44 appartamenti.

A sconvolgerci davvero non è l'orrore di Bucha, ma la resistenza degli  ucraini - Linkiesta.it

Ore dopo i bagliori nel cielo, i botti di contraerea e l’esplosione che ha divorato i piani alti, chi si avvicina ha ancora nel naso l’odore nauseante di bruciato. Le sirene dell’allarme aereo erano risuonate, ma è raro che si fugga al rifugio perché tanto varrebbe viverci: suonano ogni giorno, è un al lupo al lupo!e prima o poi inizi a tirar dritto a dormire. Ieri a Uman era la notte sbagliata per farlo. A Dnipro una famiglia è stata salvata dal cane lupo, Basya: si è messo a fare il diavolo a quattro per le sirene. e Oleksandr e Natalya per una volta gli hanno dato retta; un frammento di proiettile si è conficcato nel muro di casa. A Ukrajinka, invece, frammenti di razzo sono piovuti nella camera da letto di una ragazzina di 13 anni. Ferita, ma salva. Ma la storia più emblematica della vita al tempo delle bombe russe è quella del canoista olimpionico Dmitry Danilenko. Aveva la Coppa d’Ucraina, ieri sul Dnipro, ma il suo albergo era accanto al grattacielo distrutto ed è balzato su col cuore in gola in mezzo al disastro. Poi, a mattina fatta, è sceso in acqua a vincere la coppa. La Procura distrettuale antiterrorismo di Roma, intanto, ha aperto un’inchiesta nei confronti degli autori, al momento ignoti, dell’agguato al ponte Antonovskiy di Kherson, avvenuto mercoledì, in cui è stato ferito l’inviato di Repubblica Corrado Zunino ed è stato ucciso il suo fixer Bogdan Bitik. A condurre le indagini è il procuratore aggiunto Michele Prestipino.

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