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La Repubblica Rassegna Stampa
14.02.2023 Berlusconi bacia le mani insanguinate di Putin
Cronaca di Fabio Tonacci

Testata: La Repubblica
Data: 14 febbraio 2023
Pagina: 14
Autore: Fabio Tonacci
Titolo: «Kiev all’attacco del leader FI: “Bacia le mani insanguinate del dittatore della Russia”»
Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 12/02/2023, a pag. 12, con il titolo "Kiev, i dubbi dei servizi sull’offensiva di Putin: “Non ha più risorse” " la cronaca di Fabio Tonacci.


Fabio Tonacci

Gli audio, la vodka, le letterine: cosa c'è dietro lo sfogo di Berlusconi  su Putin e Zelensky. «Non va preso sul serio» - Open
Silvio Berlusconi con Vladimir Putin

KIEV— C’hanno pensato una mezza giornata prima di replicare a Silvio Berlusconi. Non ne avevano molta voglia, va detto. All’interno del governo di Zelensky, infatti, l’ex premier italiano è considerato da anni l’amico personale di Putin. E la linea imposta dal presidente ucraino è quella di non interferire con la politica interna degli altri Paesi, soprattutto quelli che con armi, sostegno economico ed intelligence stanno aiutando l’Ucraina a resistere all’invasione della Russia. Soprattutto alla vigilia del vertice di Ramstein dove torneranno a chiedere i caccia. «Noi parliamo con Giorgia Meloni, è lei la nostra referente ed è affidabile», ribadiscono dunque a Kiev. Tuttavia, quel che è riuscito a dire Berlusconi domenica sera a una selva di microfoni («Fossi stato il premier non avrei incontrato Zelensky a Bruxelles, stiamo assistendo alla devastazione dei suo paese... sarebbe bastato che lui non avesse attaccato le due repubbliche autonome del Donbass e questo non sarebbe accaduto») è stato troppo. Nella tarda mattinata di ieri, e dopo un consulto via telefono, nel governo ucraino hanno deciso di rispondere. Lohanno fatto attraverso un lungo messaggio che Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente Zelensky, ha inviato a Repubblica . Una posizione netta e dura, rafforzata, vedremo, dal parere del portavoce del ministro degli Esteri ucraino. «Berlusconi è un agitatore vip che agisce nel quadro della propaganda russa, baratta la reputazione dell’Italia con la sua amicizia con Putin. Le sue parole sono un danno per l’Italia», è il commento di Podolyak. «Ogni persona, incluso Berlusconi, che ha il privilegio di vivere in un Paese europeo libero può ovviamente esprimere la propria opinione, persino sostenere la violenza di massa, la guerra, l’autoritarismo russo. E tuttavia penso che la sua visione misantropicacausa danni alla impeccabile reputazione dell’Italia». Il consigliere di Zelensky è entrato nel merito dell’accusa di aver aggredito i separatisti. «Berlusconi deve capire che le Repubbliche del Donbass non sono mai esistite. E che nella primavera del 2014, durante la prima fase dell’invasione russa, gli occupanti hanno creato una enclave criminale sul territorio ucraino del Donbass. Infine: nessuno ha aggredito la Federazione russa. Berlusconi deve smetterla di mascherare il suo vero desiderio e dichiarare pubblicamente di essere a favore del genocidio degli ucraini». Altrettanto aspro Oleg Nikolenko, portavoce del ministro degli Esteri Dmytro Kuleba. «Nel 2010 ho lavorato presso l’ambasciataucraina in Libia. Ricordo bene quando l’allora presidente Berlusconi arrivò per incontrare Gheddafi. Durante una cerimonia ufficiale davanti alle talecamere ha baciato le mani del dittatore libico per dimostrare la sua lealtà. Le ridicole accuse contro Zelensky sono il tentativo di baciare le mani insanguinate di Putin e dimostrare lealtà al dittatore russo». La presa di posizione degli uomini di Zelensky ha aumentato l’imbarazzo di Giorgia Meloni, attesa a Kiev nei prossimi giorni. I suoi ministri più fedeli provano a rimediare al danno. Guido Crosetto, ministro della Difesa: «A parlare sono gli atti di questo governo. La posizione dell’Italia non è messa in discussione e non può essere messa in discussione da nessuna forza, né di maggioranza, né di larga parte dell’opposizione». E poi Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura: «Non condivido le parole di Berlusconi, come mi pare di capire non le condivida l’intero governo». Alla fine, l’unico ad abbozzare un tentativo di difesa del Cavaliere è il forzista Antonio Tajani, ministro degli Esteri. «Siamo dalla parte dell’Ucraina, del diritto internazionale, degli Usa, della Nato. Berlusconi è un uomo di pace: la sua posizione e quella di Forza Italia non sono cambiate». Qualcuno avverta anche a Berlusconi.

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