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La Repubblica Rassegna Stampa
29.01.2023 L'Italia per Zelensky
Analisi di Gianluca Di Feo

Testata: La Repubblica
Data: 29 gennaio 2023
Pagina: 13
Autore: Gianluca Di Feo
Titolo: «La corsa italiana per i missili da dare a Zelensky»
Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 29/01/2023, a pag. 13, con il titolo "La corsa italiana per i missili da dare a Zelensky" il commento di Gianluca Di Feo.

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Gianluca Di Feo

Peace in Ukraine: Arm Ukrainians against Russia | National Review

Il quotidiano francese l’Opinion ha diffuso la notizia di un contratto da due miliardi siglato da Italia e Francia per acquistare 700 missili terra-aria Aster 30: armi destinate anche alla batteria Samp-T che i due Paesi dovrebbero prossimamente donare all’Ucraina. Secondo la testata, l’intesa sarebbe stata firmata venerdì durante l’incontro a Roma tra il titolare della Difesa Guido Crosetto e il suo collega Sébastien Lecornu. Ma il ministero della Difesa ha smentito con decisione: «Non è stato firmato, discusso e nemmeno accennato ad alcun contratto in materia di forniture militari». In effetti, i 700 nuovi missili evocati dal giornale francese appaiono un’enormità, non solo per il costo – ogni ordigno viene circa due milioni – ma anche per il numero: oggi Francia, Gran Bretagna e Italia dispongono complessivamente di mille Aster 30, impiegati da cinque forze armate su navi e lanciatori terrestri. Nell’impostazione degli Stati maggiori armi così sofisticate sono destinate ad affrontare i bersagli più pericolosi selezionati dalle centrali radar, affidando gli altri a “frecce” di minore potenza, chiamate Aster 15. Per avere un termine di paragone, i piccoli e lenti droni iraniani Shadeed 136 scagliati dai russi contro le città ucraine hanno un prezzo di circa 30 mila euro. C’è un altro aspetto da considerare. Gli Aster 30 hanno un apparato di guida autonomo tra i più avanzati al mondo, tale da affrontare anche alcuni modelli di missili balistici: produrli richiede nove-dodici mesi dal momento dell’ordine e le catene di montaggio hanno una capacità limitata. Il presidente Zelensky invece sta sollecitando all’Italia l’urgenza dell’invio della batteria Samp-T già dallo scorso ottobre, quando sono cominciati a intensificarsi i raid di Mosca. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha ripetuto venerdì che vanno ancora risolti i problemi tecnici tra Italia e Francia per mettere insieme i vari elementi che compongono il sistema. Ma è inevitabile che i Paesi donatori debbano prelevare i missili dalle loro riserve nazionali: l’alternativa sarebbe rinviare la consegna al 2024. Ci sarà bisogno di ricostituire le scorte? Sì, ma sono già stati ordinati altri missili. Il governo Draghi infatti ha avviato un programma di potenziamento delle difese contraeree, che si sono ridotte al minimo storico: oggi ci sono solo cinque batterie di Samp-T dell’Esercito per proteggere l’intera Penisola, una delle quali in missione in Kuwait. Nel 2021 è stato deciso di modernizzare queste cinque batterie con nuovi radar e con l’ultima versione dei missili Aster 30, chiamata B1-NT: saranno così in grado di abbattere i missili balistici a lungo raggio, che in caso di guerra totale possono trasportare testate nucleari. Anche una sesta batteria - rimasta incompleta per carenza di fondi e usata per l’addestramento - verrà resa operativa. Inoltre è stato deciso di comprarne altre cinque per l’Aeronautica, attualmente priva di protezioni per gli aeroporti. Questo piano – che prevede pure l’aggiornamento dei missili terra-aria già in servizio e di quelli delle navi militari – costerà oltre tre miliardi: lo stanziamento è stato diviso in tante trance, che permetteranno di concludere l’operazione soltanto nel 2034.

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