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La Repubblica Rassegna Stampa
27.11.2022 La strategia russa
Cronaca di Corrado Zunino

Testata: La Repubblica
Data: 27 novembre 2022
Pagina: 21
Autore: Corrado Zunino
Titolo: «'Tenete il fronte, anche nel gelo'. 100mila sacrificati dal Cremlino»

Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 27/11/2022, a pag. 21, con il titolo " 'Tenete il fronte, anche nel gelo'. 100mila sacrificati dal Cremlino", l'analisi di Corrado Zunino.

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Corrado Zunino

Ukraine's Armed Forces kill another 310 Russian soldiers, destroy 10 UAVs  and shoot down 51 cruise missile in 24 hours | Ukrainska Pravda

La granata, sganciata dal drone che l’ha portata sopra l’obiettivo, scende sugli uomini in mimetica, sdraiati nella trincea molle di fango. Non è veloce: la sua traiettoria è verticale, ma il peso relativo la fa ondeggiare nella caduta. Tre secondi e centra il bunker. Quando la nuvola dell’esplosione si rarefà, si vedono due uomini, due soldati russi, fermi a terra. Probabilmente uccisi. E gli altri, sono sei, che faticano a muoversi. Accennano ad allontanarsi, gattonano. È come se non avessero la forza di sottrarsi. Siamo a Est di Bakhmut, da due mesi il centro della battaglia del Donbass. Qui i russi, segnatamente i mercenari di Wagner, stanno conducendo una controffensiva feroce, ma spesso in trincea l’esercito ha mandato i coscritti: i soldati appena reclutati, impreparati e costretti al fronte. «Non si muovono perché sono in ipotermia», spiega un giornalista ucraino e confermano alcuni analisti americani. Sono congelati dal freddo. Di giorno la temperatura nell’area si attesta sui quattro gradi centigradi. Qualcuno, forse, stava dormendo. Qualcuno, si può ipotizzare, ha combattuto la temperatura bevendo. E la reazione alle bombe sganciate dal drone è stata lenta. «Hanno l’ordine di non cedere la posizione, non lasciare un metro al nemico». Così il freddo che Putin vuole imporre nel suo vestito peggiore alla cittadinanza ucraina — a questo serve il bombardamento russo dei centri energetici della nazione, non consentire a chi è rimasto nella sua casa di riscaldarsi, bere acqua potabile, avere luce artificiale per la sera — diventa il primo avversario per le stesse truppe che hanno invaso. Hanno ricevuto l’ordine di restare in una trincea-pozzanghera del Donbass, ma i loro vestiti sono insufficienti, il morale azzerato. E da martedì prossimo si andrà cinque gradi sotto. Il Gruppo Wagner, dicevamo, ha preso l’insediamento di Kurdyumovka, a sud di Bakhmut, offrendo dopo sessanta giorni una notizia contraria all’avanzata verso Est delle forze ucraine. Ma l’area che dalla città assediata si allunga in direzione Soledar è — evidenziano nuovi video e fotografie — uno scempio di corpi, spesso russi, senza vita. Sono stati colpiti dai droni e dall’artiglieria. Una carneficina. Poco più a settentrione altri soldati sono costretti in altre trincee con il crinale innevato e il fondo di ghiaccio. Quelli ucraini, almeno, hanno uniformi appropriate, fornite dalla Nato. Dice il sito iStories , fondato da due giornalisti russi e con la sede in Lettonia, che Putin è pronto alla macelleria invernale. Citando una fonte dei servizi russi, Fsb, e una seconda dello Stato maggiore di Mosca, iStories scrive che il Cremlino prevede di «stabilizzare il fronte in Ucraina» durante l’inverno, dopo l’arretramento di settembre e ottobre, per poi ripartire con l’offensiva in primavera, «pur sapendo che ciò comporterà grandi perdite fra i soldati russi. Potrebbero arrivare a 100mila i morti». Questo aspetto, si legge, «non spaventa nessuno: possono essere sostituiti da coscritti del servizio militare obbligatorio ». Chiamati dallo scorso settembre. In realtà, il numero di 300mila neoarruolati al fronte è già stato raggiunto, ma il presidente della Federazione russa non ha ancora revocato il decreto di mobilitazione, nonostante la richiesta di diversi deputati, e ha secretato la parte che indica, appunto, il tetto dei coscritti da utilizzare. «Entro la primavera 2023», si chiude così la rivelazione di iStories , «il ministero della Difesa intende preparare 120mila nuovi soldati da mandare in Ucraina, compensando le perdite». Secondo il comando ucraino, ad oggi, 9 mesi di guerra trascorsi, sono morti 86.710 uomini dell’esercito russo. Tra loro, diversi ufficiali e alti ufficiali.

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