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La Repubblica Rassegna Stampa
08.09.2022 Gli Usa: 'Putin in difficoltà'
Cronaca di Paolo Mastrolilli

Testata: La Repubblica
Data: 08 settembre 2022
Pagina: 3
Autore: Paolo Mastrolilli
Titolo: «La risposta degli Usa: 'È in grave difficoltà sta solo bluffando'»
Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 08/09/2022 a pag.3 con il titolo "La risposta degli Usa: 'È in grave difficoltà sta solo bluffando' " la cronaca  di Paolo Mastrolilli.

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Paolo Mastrolilli

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Joe Biden

La linea non cambia, anzi. Il crescendo di minacce da Putin convince gli Usa che la strategia in Ucraina funziona e va accelerata. Lo dimostra il fatto che oggi il capo del Pentagono Austin sarà a Ramstein, in Germania, per l’Ukraine Defense Contact Group, che riunisce oltre cinquanta paesi determinati ad aiutare Kiev. Per l’Italia ci sarà il ministro Guerini, confermando il nostro impegno, mentre Washington farà nuovi annunci sull’assistenza militare offerta a Zelensky, dopo che Biden ha chiesto al Congresso altri 13 miliardi di dollari per proseguire le operazioni. Il Pentagono già prepara i piani per l’assistenza militare di cui l’Ucraina avrà bisogno fra 3 e 5 anni, e il dipartimento di Stato, commentando con Repubblica le minacce di Mosca, sollecita gli europei a restare uniti: «Salutiamo le forze armate dell’Ucraina e tutti i suoi cittadini, che continuano a ispirare il mondo con straordinaria abilità e profondo coraggio. L’America, i nostri alleati e partner sostengono i loro sforzi, per difendere il proprio Paese e proteggere i concittadini». Su Vladivostok, «nonostante i commenti del presidente Putin all’ Eastern Economic Forum , la Russia sta pagando un prezzo pesante per la sua guerra, che continua a comportare un aumento dei costi: decine di migliaia di soldati russi uccisi, 14 milioni di cittadini ucraini costretti a fuggire dalle loro case, città storiche ridotte in macerie, scarsità di cibo, prezzi alle stelle in tutto il mondo, tutto perché Putin è determinato a conquistare un altro Paese. Anche i responsabili politici della Russia, compreso il suo ministro delle Finanze, hanno ammesso che le sanzioni hanno causato serie sfide. Si prevede che la guerra di Putin annullerà gran parte dei guadagni economici della Russia negli ultimi 15 anni. L’Fmi stima un calo del 6% del Pil russo nel 2022, con alcuni analisti privati che prevedono contrazioni ancora più marcate, fino al 15%. La Russia è stata tagliata fuori dai mercati del debito sovrano e il 26 giugno è stato riportato il suo default. Le principali agenzie di rating l’hanno declassato allo status di “spazzatura”. Gran parte delle riserve della Banca centrale russa sono congelate. Il governo è costretto a spendere sempre più per sostenere la sua economia e fonti ufficiali russe hanno affermato di avere un deficit di bilancio di oltre 15 miliardi di dollari nel solo mese di luglio». Washington pensa che Putin bluffi, quando minaccia di chiudere i rubinetti del gas all’Europa, perché non ha le infrastrutture per rivenderlo in Asia. Il dipartimento di Stato dice aRepubblicache «senza un limite di prezzo, abbiamo visto aumentare le entrate russe dal petrolio, anche se le esportazioni sono diminuite perché la loro guerra ha causato prezzi più alti a livello globale. Il cap assicurerà che la Russia guadagni meno dalle esportazioni, contribuendo a mantenere il flusso di petrolio russo sui mercati mondiali, ma ad un prezzo inferiore. Riteniamo che il limite di prezzo avrà successo nei nostri obiettivi di ridurre sostanzialmente la principale fonte di entrate della Russia e i costi energetici, perché offre diversi modi per raggiungerli». Quanto alla minaccia di bloccare le forniture alimentari all’Europa, «la Black Sea Grain Initiative è un accordo umanitario per portare il cibo di cui hanno disperatamente bisogno le popolazioni affamate del mondo. Le sanzioni Usa hanno sempre avuto esenzioni per cibo e fertilizzanti, e non prendono mai di mira l’assistenza umanitaria. Vogliamo vedere cibo e fertilizzanti raggiungere i mercati globali. La Russia deve continuare a rispettare i suoi impegni». Il dipartimento di Stato risponde anche al vice ministro degli Esteri Ryabkov, che aveva accusato l’America di essere in guerra: «Gli Usa sono al fianco del popolo ucraino da 31 anni e continueremo a sostenerlo fermamente mentre difende la sua libertà e indipendenza. Il nostro appoggio è incrollabile. L’Ucraina non sarà conquistata, rimarrà sovrana e indipendente. Putin ha fallito questo obiettivo. Non sappiamo quando la guerra finirà, ma sappiamo questo: l’Ucraina ne uscirà vittoriosa. E gli Usa rimarranno con lei per tutto il tempo necessario. La nostra assistenza continuerà a fluire in tutti i settori, compresi sicurezza, economia, governance e aiuti umanitari». Nessun passo indietro, dunque: «Significa più armi, come artiglieria, veicoli corazzati e sistemi avanzati di difesa aerea per l’Ucraina».

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