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La Repubblica Rassegna Stampa
31.08.2022 La Ue addestrerà i militari ucraini
Cronaca di Daniele Raineri

Testata: La Repubblica
Data: 31 agosto 2022
Pagina: 14
Autore: Daniele Raineri
Titolo: «La Ue addestrerà i militari ucraini. Rischi per l’Aiea verso Zaporizhzhia»
Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 31/08/2022, a pag. 15, l'analisi di Daniele Raineri dal titolo "La Ue addestrerà i militari ucraini. Rischi per l’Aiea verso Zaporizhzhia".

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Daniele Raineri

A Bucha, in Ucraina, è stato infranto il confine tra la guerra e la  barbarie- Corriere.it

I ministri degli Esteri europei riuniti a Praga hanno raggiunto un accordo per una missione congiunta di addestramento dei soldati ucraini, da tenersi sul territorio dell’Unione europea. Alcuni Paesi già addestrano militari di Kiev, ma sono iniziative singole che funzionano grazie ad accordi diretti – il Regno Unito per esempio a luglioha lanciato un programma per addestrare circa diecimila soldati ucraini in tre mesi. La missione non sarà sarà però una cosa veloce e infatti questa è l’obiezione dei governi non favorevoli come Germania, Grecia e Cipro, che temono le lungaggini del coordinamento fra tutti, o almeno questo è quello che sostengono. Il capo della diplomazia europea, Josep Borrell, ieri ha detto di non capire «perché l’Unione Europea ha una missione d’addestramento per il Mozambico e non una per l’Ucraina», ma alla fine dell’incontro ha anche dichiarato: «Posso dire che tutti gli Stati membri sono chiaramente d’accordo sul lancio dei lavori necessari a definire i parametri di una missione di assistenza militare per l’Ucraina dell’Unione europea». La vaghezza della frase spiega tutto: ci vorranno molto tempo e molti negoziati prima che i Paesi si mettano d’accordo e l’addestramento degli ucraini cominci davvero. A Kiev – dove ha incontrato il presidente ucraino Zelensky – la squadra dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica è pronta per partire verso la centrale atomica di Zaphorizhzhia e scongiurare un possibile disastro nucleare. In teoria sarebbero sufficienti sette ore di autostrada, ma la questione si è trasformata in una crisi politico-militare. Gli ucraini vogliono che la missione arrivi alla centrale passando dal territorio ucraino, per non legittimare l’occupazione russa, ma in questo modo la squadra deve attraversare il fronte della guerra. E fin qui non sarebbe impossibile, perché l’impianto nucleare è a soli cinque chilometri dalla linea del fronte e perché in teoria ci sono corridoi sicuri, creati grazie a queste settimane di negoziati fitti. Ma ierigli ucraini hanno accusato i russi di bombardare i corridoi sicuri per rendere impossibile il passaggio – e così costringere la squadra internazionale a passare dal Donbass occupato. Per arrivare ai reattori, gli esperti dell’Aiea hanno bisogno che entrambe le parti smettano di sparare nello stesso momento e che la tregua si ripeta il giorno seguente, quando lasceranno la zona (possono trascorrere soltanto una notte dentro alla centrale, che in ogni caso è troppo poco tempo). Entrambe le parti però, russi e ucraini, si impuntano sui significati simbolici del tragitto della delegazione e non vogliono darla vinta all’altra. Se sembra una situazione bizzarra, c’è da notare che da settimane russi e ucraini si accusano a vicenda di bombardare la centrale nucleare con artiglieria e razzi con lo scopo di gettare la colpa sugli altri.

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