Gianni Vernetti
Nancy Pelosi
Sono passati solo pochi giorni dalla visita di Nancy Pelosi a Taiwan e sono finite anche le esercitazioni militari di Pechino, con l’ampio dispiegamento di forze aeree e navali, numerosi test missilistici, la simulazione di un possibile blocco navale, e la ripetuta violazione dello spazio aereo della repubblica. Ma oggi Taiwan ha un motivo in più per non sentirsi isolata. E in una giornata con l’umidità che supera il 92%, i cittadini di Taipei sono incollati ai notiziari che fin dalle prime ore del mattino danno una notizia importante: la scelta del governo Usa di dare il via libera all’apertura formale dei negoziati per realizzare un accordo di libero scambio fra la prima economia del pianeta e la piccola repubblica cinese e democratica di Taiwan. L’annuncio è stato dato da Katherine Tai, diplomatica americana di origini cinese e che parla mandarino, rappresentante speciale del presidente Biden per il commercio internazionale che ha annunciato l’avvio della «US-Taiwan Initiative in 21st Century Trade» la cornice entro la quale verrano rafforzati ulteriormente in rapporti politici ed economici fra i due paesi. Fino ad oggi Taiwan aveva siglato accordi di libero scambio soltanto con Singapore e Nuova Zelanda. Per Taiwan è un fatto storico come sottolinea al telefono da Washington Bi-Khim Hsiao, l’ambasciatrice de facto a Washington di Taiwan. «E’ un grande passo in avanti nelle relazioni fra i nostri due paesi ed è anche la migliore risposta a chi vorrebbe limitare il nostro spazio aereo e porre delle sanzioni sulla nostra economia». Pechino è avvisata. Pochi giorni fa il Fondo Monetario Internazionale ha diffuso i dati sulle previsioni economiche del 2022 e per Taiwan si prevede un ulteriore miglioramento di tutti i suoi indicatori economici: è la 21ma economia del pianeta con un Pil di oltre 840 miliardi di dollari ed Pil pro capite di 34.000$, che quest’anno supererà di poco quello italiano. Il balzo in avanti è stato garantito dall’industria dei chip e dei semiconduttori che ha qui oramai raggiunto il 67% di tutta la produzione mondiale. Ma accanto ai risultati economici positivi, ciò che sta cambiando è la crescente attenzione della comunità delle democrazie nei confronti della Repubblica di Taiwan e le durissime reazioni di Pechino alla visita della Speaker del Congresso Usa stanno provocando effetti opposti aquelli desiderati. «La solidarietà dell’America nei confronti dei 23 milioni di abitanti di Taiwan - aveva dichiarato pochi giorni fa Nancy Pelosi- è oggi più importante che mai, poiché il mondo è di fronte ad una scelta chiara fra autocrazie e democrazie». E il “vantaggio democratico” di Taiwan sta iniziando a capitalizzare risultati politici. Ieri è partita da Taipei la delegazione bipartisan del Senato Usa guidata dal senatore democratico del Massachusetts Ed Markey ed oggi sono state annunciate le prossime visite di parlamentari di Canada, Giappone e Gran Bretagna. La parlamentare liberale canadese Judy Sgro, guiderà una delegazione di otto deputati del gruppo di amicizia Canada-Taiwan che giungerà qui a breve: «La Cina sta cercando di intimidire Taiwan -ha dichiarato- sulla falsa premessa che Taiwan sia parte inalienabile della Cina. Non è cosi. Ed è nostro compito tutelare la democrazia di Taiwan». Tom Tugendhat, parlamentareconservatore e presidente della commissione affari esteri della House of Commons , ha annunciato a sua volta che una delegazione britannica incontrerà a breve i colleghi dello Legislative Yuan (il parlamento taiwanese, ndr). Infine Keiji Furuya, deputato del partito del premier Fumio Kishida, giungerà qui con una delegazione della Dieta giapponese e incontrerà il 22 agosto la presidente della Repubblica Tsai ing-Wen. Ieri il Ministero della Difesa ha invitato un gruppo di giornalisti stranieri alla base militare di Hualien, nell’est, per dimostrare la determinazione del governo dell’isola a difendere il proprio paese, dopo i “giochi di guerra” promossi da Pechino. Una ventina di F-16s dell’aviazione taiwanese, acquartierati in hangar scavati nella montagna, hanno realizzato esercitazioni con missili anti-nave Harpoon solcando per ore le acque dell’oceano pacifico. Nel briefing con i media durante l’esercitazione, il portavoce della Difesa Sun Li-Fang ha annunciato il recente ordine di acquisto di ulteriori 66 nuovi caccia F-16V con nuova avionica, armi e sistemi radar per affrontare meglio l’aviazione cinese, a partire dai caccia stealth J-20 di Pechino. In serata incontro il rappresentante italiano a Taiwan, il nostro ambasciatore de-facto, Davide Giglio, a Capo della Delegazione Diplomatica Speciale e responsabile dell’Ufficio Italiano di Promozione Economica, Commerciale e Culturale di Taipei, che nonostante la crescente tensione fra Taiwan e la Cina continentale mostra un certo ottimismo sulle prospettive delle relazioni bilaterali: «L’interscambio commerciale fra Italia e Taiwan ha superato i 4mld di dollari e c’è una crescente attenzione dell’industria italiana nei confronti del vero punto di forza dell’isola: l’elevata tecnologia e la produzione di chip e semiconduttori, che ne fanno un leader mondiale». Fra le tante iniziative in corso una delle più promettenti è quella legata alla joint venture siglata da Stellantis con Foxconn, la grande azienda taiwanese con oltre 1,5 milioni di dipendenti che produce gran parte degli smartphone di Apple e che sta progressivamente spostando il proprio focus sulla mobilità elettrica. Il cuore dell’accordo è il progetto “Mobile Drive” che prevede lo sviluppo di tecnologie digitali per l’auto, infotainment, sviluppo di piattaforme cloud per la guida autonoma, cruscotti virtuali intelligenti. Taiwan farà ancora parlare di sé.