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La Repubblica Rassegna Stampa
24.07.2022 Ucraina: gli Usa aprono all’invio di caccia per sostenere la controffensiva
Commento di Paolo Mastrolilli

Testata: La Repubblica
Data: 24 luglio 2022
Pagina: 17
Autore: Paolo Mastrolilli
Titolo: «Gli Usa aprono all’invio di caccia per sostenere la controffensiva»
Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 24/07/2022 a pag.17 con il titolo "Gli Usa aprono all’invio di caccia per sostenere la controffensiva" la cronaca  di Paolo Mastrolilli.

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Dopo qualche giorno di speculazioni, la conferma è venuta direttamente dalla Casa Bianca: «Il Pentagono sta esplorando la fattibilità di fornire aerei da guerra agli ucraini», ha ammesso il coordinatore della comunicazione del Consiglio per la sicurezza nazionale John Kirby. Magari non avverrà domani, perché l’operazione richiede tempo per individuare gli apparecchi, condurre l’addestramento dei piloti e garantire la manutenzione. Il segnale politico inviato a Mosca però è molto chiaro: Washington ritiene che Kiev possa ancora vincere la guerra, o comunque recuperare territori per rafforzare la sua posizione in vista del negoziato. Si aspetta un conflitto protratto, anche perché i russi stanno perdendo la loro capacità di spinta, ed è pronta ad alzare il livello della sua assistenza militare. Quindi il Cremlino farebbe meglio ad evitare provocazioni, come il bombardamento di Odessa il giorno dopo l’accordo per esportare il grano, e piuttosto considerare seriamente se quell’intesa raggiunta grazie alla mediazione di Onu e Turchia non possa diventare il modello per trovare una soluzione politica alla guerra.

Volodymyr Zelensky aveva chiesto i caccia prima ancora del 24 febbraio, avendone solo 56, ma quando la Polonia e altri ex membri del Patto di Varsavia avevano offerto i loro Mig-29 in cambio di aerei Nato più moderni, il Pentagono si era opposto, perché vedeva questa mossa come una pericolosa escalation che avrebbe potuto sfociare in un conflitto diretto con Mosca. Ora però la situazione è cambiata. L’aggressione ordinata da Putin non ha portato alla rapida conquista di Kiev, cheanzi ha ricacciato indietro gli invasori. I russi hanno ripiegato sul Donbass, dove hanno conquistato territori, ma la loro avanzata sta rallentando e il capo del servizio britannico MI6, Richard Moore, ha detto all’Aspen Security Forum che stanno esaurendo la spinta offensiva. Questo perché hanno perso almeno 15mila soldati, molti mezzi, e a causa delle sanzioni occidentali sono rimasti quasi senza munizioni intelligenti. Fiona Hill, forse il migliore studioso del Cremlino negli Usa, ha detto aForeign Policy che «in realtàil tempo non gioca più a favore di Putin», che avrebbe bisogno di chiudere il conflitto al più presto possibile. Tutti questi fattori hanno convinto Washington che non è il momento di ritirarsi, ma piuttosto di accelerare, proprio per creare le condizioni di una soluzione diplomatica. Quindi venerdì Kirby ha annunciato un nuovo pacchetto di forniture militari a Kiev, che includono quattro lanciamissili Himars, 36mila munizioni per gli obici howitzer, e 580 droni Phoenix Ghost. Qualche giorno fa il generale Charles Brown, capo di Stato Maggiore dell’Air Force, aveva rivelato che il Pentagono stava considerando anche la consegna di caccia della Nato, e il portavoce della Casa Bianca lo ha confermato. Brown non aveva specificato il modello, accennando ai Gripen svedesi, i Rafale francesi o gli Eurofighter Typhoon. Sul tavolo però ci sono anche gli F-16 e F-15 americani, che tuttavia richiedono un addestramento e una manutenzione più complessi e sofisticati, oppure gli A-10 Warthog, più maneggevoli e fatti apposta per dare la caccia ai carri armati. Quanto alla preparazione dei piloti, è vero che costa e richiede circa sei mesi, ma la Camera ha già stanziato 100 milioni di dollari per condurla e il Senato non si opporrà. I caccia Nato paradossalmente danno più garanzie dei vecchi Mig sulla possibilità di evitare incidenti, perché sono più potenti, ma anche più precisi. I russi non hanno mai ottenuto la supremazia dei cieli, un po’ per la capacità della contraerea ucraina, e un po’ forse perché non l’hanno cercata, limitando l’uso di caccia ed elicotteri per proteggere le loro truppe e colpire da lontano qualche obiettivo. Proprio per questo, però, dare una maggiore abilità aerea a Kiev costituirebbe ora un importante vantaggio, non solo per frenare l’offensiva di Mosca, ma anche per favorire la controffensiva.

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