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La Repubblica Rassegna Stampa
15.06.2022 Gli Usa forniranno nuove armi: 'Non abbandoniamo l’Ucraina'
Cronaca di Paolo Mastrolilli

Testata: La Repubblica
Data: 15 giugno 2022
Pagina: 18
Autore: Paolo Mastrolilli
Titolo: «Gli Usa forniranno nuove armi: 'Non abbandoniamo l’Ucraina'»
Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 15/06/2022 a pag.18 con il titolo "Gli Usa forniranno nuove armi: 'Non abbandoniamo l’Ucraina' " la cronaca di Paolo Mastrolilli.

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Paolo Mastrolilli


Joe Biden

«Forniremo agli ucraini le attrezzature militari di cui hanno bisogno, con la rapidità umanamente possibile». Se c’era ancora qualche dubbio sulla determinazione degli Usa a continuare il sostegno bellico di Kiev, tra l’avanzata russa nel Donbass, e il presidente Biden che rimprovera Zelensky di non averlo ascoltato quando lo avvertiva dell’invasione imminente, a fugarlo ci pensa l’ambasciatrice alla Nato Julianne Smith. E sul piano di pace proposto dall’Italia aggiunge: «Siamo scettici che i russi negozino in buona fede». Smith parla con i giornalisti alla vigilia della visita del capo del Pentagono Austin, oggi e domani a Bruxelles per la riunione del gruppo di contatto che fornisce aiuti militari all’Ucraina, e la ministeriale Nato in vista del vertice di Madrid. «I circa 50 Paesi del Contact Group che assistono Kiev si riuniscono per discutere la situazione sul terreno, e valutare quali contributi addizionali per la sicurezzapossono fornire, nell’immediato e nel lungo termine, per aiutare l’Ucraina a vincere questa guerra. Gli Usa chiariranno che resteremo uniti a Kiev per tutto il tempo necessario. «Da quando è presidente Biden, abbiamo dato aiuti per 5,3 miliardi di dollari». La ministeriale di domani riguarderà «la postura della Nato nel quadro della guerra, il nuovo concetto strategico e la riaffermazione della politica della porta aperta. Appoggiamo l’ingresso di Finlandia e Svezia perché renderanno l’Alleanza più forte». Kiev lamenta che i russi sono dieci volte superiori in termini di armamenti: «La decisione di ospitare la terza riunione del Contact Group ha proprio lo scopo di valutare i loro bisogni e richieste. L’idea è sentire direttamente gli ucraini, e determinare che tipo di contributo vogliono dare i Paesi membri. È un processo in evoluzione. Il momento è critico, e i leader concordano sulla necessità di incontrarsi per valutare cosa possono fare in più». Kiev dice che è un processo lento, rispetto all’avanzata russa, e mette in dubbio la determinazione della Nato ad aiutarla: «Gli alleati sono stati estremamente reattivi. Sentiamo gli ucrainiogni giorno e la lista si evolve. All’inizio della guerra parlavamo di difese aeree, poi munizioni, protezione delle coste, artiglieria, razzi, mezzi corazzati. Continueremo a stare in stretto contatto coi militari di Kiev, valutare i bisogni, e fornire le attrezzature con la rapidità umanamente possibile». Lasciando da parte il viaggio di Matteo Salvini pagato da Mosca, il commento sul piano di pace italiano è questo: «Ringraziamo Roma per i suoi contributi, è un alleato straordinario. Biden ha detto che la soluzione dovrà venire dai negoziati. Noi abbiamo fatto diverse proposte, prima dell’invasione, però Putin ha scelto la guerra. Sosteniamo tutti i Paesi che cercano una via diplomatica, ma siamo scettici che i russi negozino in buona fede. Gli ucraini erano andati al tavolo con proposte serie, Mosca no. Ora la questione è nelle mani di Zelensky: lui dovrà determinare quando sarà pronto per sedersi al tavolo, e come procedere». In discussione ci sarà la postura della Nato in Europa orientale: «Avevamo mandato 4 battaglioni, e dopo il 24 febbraio li abbiamo portati a 8. A Madrid i leader decideranno iniziative concrete per il medio e lungo termine», che potrebbero includere una nuova base a Est, dopo lo spostamento in Lituania di un quartier generale a livello di brigata. Su Mar Nero e grano «continuano le discussioni a vari livelli », mentre per l’ingresso di Svezia e Finlandia «puntiamo ad averle a Madrid come invitate».

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