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La Repubblica Rassegna Stampa
27.04.2022 Donbass: Putin cerca di nascondere i crimini facendo sparire i testimoni
Cronaca di Daniele Raineri

Testata: La Repubblica
Data: 27 aprile 2022
Pagina: 9
Autore: Daniele Raineri
Titolo: «I macellai di Bucha sacrificati al fronte: 'Putin vuole far sparire i testimoni'»
Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 27/04/2022 a pag.9 con il titolo "I macellai di Bucha sacrificati al fronte: 'Putin vuole far sparire i testimoni' " la cronaca di Daniele Raineri.

Festival Internazionale del Giornalismo
Daniele Raineri


La 64esima brigata motorizzata accusata di avere commesso crimini di guerra a Bucha, vicino alla capitale Kiev, è stata mandata nei giorni scorsi su uno dei fronti dove i combattimenti sono più violenti, quello di Izyum, a nord della regione del Donbass, e ha già subito perdite pesanti. Le immagini che circolano, scattate da un drone ucraino, mostrano che la brigata è stata attaccata con successo dagli ucraini in un punto non specificato della regione. Ci sono veicoli distrutti, blindati impantanati e gruppi di cadaveri in campi aperti e senza riparo. All’inizio di aprile la brigata, che di solito è di stanza nell’estremo oriente della Russia, era stata identificata come la responsabile delle uccisioni, delle torture e degli stupri contro centinaia di civili nell’area di Bucha. Dopo il tentativo fallito di circondare e assediare Kiev, assieme ad altri reparti la 64esima in quei giorni si era ritirata verso il confine con la Bielorussia — dove era stata avvistata — e da lì era rientrata in Russia. L’intelligence militare dell’Ucraina aveva pubblicato la lista con i nomi degli ufficiali, in modo che fosse chiaro che prima o poi sarebbero stati chiamati a rispondere delle violenze sui civili. A quel punto era uscita una segnalazione interessante da parte dell’Institute for the Study of War, un think tank americano che segue l’andamento del conflitto. La segnalazione sosteneva che la brigata sarebbe subito stata spedita su uno dei fronti più duri, quello di Kharkiv e Izyum, a Nord della regione del Donbass, e che non avrebbe goduto di un normale periodo di pausa prima di essere gettata di nuovo nella mischia. Lo scopo di questa decisione era mandare a morire i soldati che un giorno avrebbero potuto testimoniare sui crimini di guerra commessi e che il governo russo tenta di coprire. La questione era poi caduta, senza ulteriori aggiornamenti. Il 12 aprile è arrivata la notizia che il presidente russo, Vladimir Putin, ha premiato il reparto con il titolo onorifico di “Brigata delle Guardie”. La dichiarazione ufficiale afferma che il titolo di “Brigata delle Guardie” è stato assegnato «per l’eroismo di massa, la resilienza e il coraggio mostrati dal personale della brigata nelle ostilità per proteggere la Patria e gli interessi dello Stato nei conflitti armati». Il comandante, il tenente colonnello Azatbek Asanbekovich Omurekov, ha ricevuto la promozione a colonnello. La comunità internazionale aveva interpretato la notizia come una sfida da parte di Putin: voi li accusate di crimini di guerra, io li premio. Poi però la brigata è stata subito trasferita nella regione di Kharkiv, dove è in corso una campagna brutale per accerchiare i soldati ucraini posizionati più a sud per proteggere il Donbass. La 64esima dovrebbe formare assieme ad altri reparti la pinza nord della tenaglia russa — in teoria, perché in pratica per ora le cose sono più difficili. Indiscrezioni pubblicate dal sito di notizie ucraino Hromadske dicono che la gran parte dei soldati del reparto ha protestato contro l’ordine di trasferimento al fronte arrivato così presto e che ci sono stati problemi disciplinari. Le proteste non erano immotivate. La brigata è stata mandata a combattere contro i kholodnoyartsi, così sono chiamati i militari della 93esima brigata ucraina che proteggono Kharkiv e che al nord hanno una reputazione di soldati molto determinati, «pari al reggimento Azov a Mariupol», dice una fonte ucraina. È molto probabile che la Difesa ucraina segua con attenzione particolare gli spostamenti nel Nord del Paese della brigata accusata di crimini di guerra a Bucha e che abbia voluto vendicarsi sul campo di battaglia per i crimini contro i civili. Un successo militare contro la 64esima è anche un successo simbolico, in una guerra che dall’affondamento dell’incrociatore Moskva agli attacchi in profondità dentro al territorio russo è fatta di azioni che vogliono essere anche simboliche. L’appunto cinico dell’Institute for the Study of War era preveggente: i soldati russi accusati di essere i macellai di Bucha sono davvero stati mandati su un fronte molto pericoloso e com’era prevedibile hanno subito perdite. Tuttavia, la manovra alla quale partecipano i soldati russi di Bucha non è fallita, come l’assedio di Kiev, e prosegue verso sud. L’obiettivo adesso è tagliare le linee stradali e ferroviarie che collegano il Donbass alla regione di Dnipro e quindi al resto del Paese e i russi che arrivano da nord, quindi da Izyum, sono sempre più vicini a realizzarlo. Mancano circa dieci chilometri per arrivare alla ferrovia e questo vuol dire che i binari sono già a portata dell’artiglieria russa.

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