giovedi` 28 marzo 2024
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Non dimenticheremo mail gli orrori del 7 ottobre (a cura di Giorgio Pavoncello) 15/01/2024


Clicca qui






La Repubblica Rassegna Stampa
21.04.2022 Francia al voto: se vince Le Pen vince Putin
Cronaca di Anais Ginori

Testata: La Repubblica
Data: 21 aprile 2022
Pagina: 19
Autore: Anais Ginori
Titolo: «L’affondo di Macron nel duello tv: 'Le Pen dipende dal potere di Mosca'»
Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 21/04/2022, a pag.19, con il titolo "L’affondo di Macron nel duello tv: 'Le Pen dipende dal potere di Mosca' ", il commento di Anais Ginori.

Immagine correlata
Anais Ginori

After a week of Russian propaganda, I was questioning everything | PBS  NewsHour

Marine Le Pen and the Trump-supporting US congressman – POLITICO
Marine Le Pen

Stessi protagonisti, copione diverso. Marine Le Pen comincia male, inizia a parlare non aspettando la fine della sigla, poi si riprende con un sorriso. «Sarò la presidente del buon senso», dice con tono un po’ ingessato, guardando sul tavolo i fogli. Emmanuel Macron parla a braccio. «Ho attraversato tante crisi, prendendo le buone decisioni. E voglio continuare a farlo per rendere il Paese più indipendente e forte ». Il duello tv tra i due candidati al ballottaggio delle presidenziali non è stato un semplice bis del 2017. Se 5 anni fa Macron aveva la leggerezza della novità, dell’outsider, ora porta sulle spalle il bilancio del suo governo. Le Pen invece è riuscita a togliersi qualche zavorra ereditata dal padre e appare ormai meno pericolosa agli occhi di alcuni francesi. Per la leader dell’estrema destra la sfida era dare prova di solidità, affidabilità e competenza sui vari dossier. Non ci è riuscita completamente, è sembrata troppo tecnica sul potere d’acquisto, il tema che ha messo al centro della sua campagna elettorale. «Voglio ridare fino a 200 euro mensili ai francesi», dice proponendo di ridurre l’Iva dal 20 al 5,5% su carburante, gas ed elettricità, e al 0% su un centinaio di beni essenziali. «Non è una misura che funziona», dice il presidente, ricordando lo “scudo tariffario” applicato dal governo contro l’inflazione. Il capo di Stato fa attenzione a evitare gesti di arroganza e condiscenza, quello che molti elettori gli rimproverano. «Madame Le Pen ha ragione », ripete più volte, parlando di «carrelli della spesa vuota» e delle famiglie «che non arrivano a fine mese ». Il leader tenta di smentire la sua immagine di un presidente scollegato dalla realtà, altra etichetta che non riesce a scrollarsi di dosso. «Il miglior modo di ridare potere d’acquisto ai francesi è il lavoro» prosegue Macron, facendo allusione ai buoni risultati sul calo della disoccupazione, scesa ai minimi storici. «Ci sono 400mila poveri in più» ribatte Le Pen. Il capo dello Stato va all’attacco sul mercato europeo dell’energia che va “riformato” e non cancellato, come propone la rivale. La leader dell’estrema destra vuole invece far dimenticare i suoi legami con la Russia. Loda gli sforzi di pace di Macron «che vanno nella giusta direzione», sottolinea la sua solidarietà con il popolo ucraino, appoggia le sanzioni contro Mosca tranne il blocco di gas e petrolio. Macron però rilancia. E ricorda che è stata una delle prime leader a riconoscere il referendum sull’annessione della Crimea e di aver stipulato un prestito di 9 milioni di euro con una banca ceco-russa. «Lei dipende dal potere russo e da Putin», dice Macron. «Sono una donna libera», si difende Le Pen spiegando la difficoltà di trovare finanziamenti dalle banche francesi, con Macron che la incalza sulla contraddizione di questa posizione. Dopo la Russia, il capo dello Stato va ancora in pressing sull’Ue. Cita la confusione di Le Pen nel 2017 sulla moneta unica. «Vedo che da allora c’è stato un chiarimento», ironizza a proposito del fatto che la candidata dell’estrema destra ha tolto il Frexit, cambiando l’«80% del suo programma ». «Voglio un’Europa delle Nazioni », risponde lei mentre lui l’accusa di avere un progetto di uscita dall’Ue provocato dalle sue riforme come la “preferenza nazionale” che riserva sussidi e lavoro ai francesi. Le Pen non ha avuto la rivicinta che sperava. Macron ha saputo difendersi nei suoi punti deboli, in particolare la riforma delle pensioni, giocando d’attacco pur essendo il favorito. Secondo l’ultimo sondaggio Ipsos, può contare sul 56,5% delle intenzioni di voto. Il duello tv non dovrebbe aver spostato in modo netto i rapporti di forza.

Per inviare a Repubblica la propria opinione, telefonare: 06/49821, oppure cliccare sulla e-mail sottostante


rubrica.lettere@repubblica.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT