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La Repubblica Rassegna Stampa
19.04.2022 Speciale Anpi 1: le parole di Pagliarulo contro l'Ucraina
Cronaca di Valeria Forgnone, Matteo Pucciarelli

Testata: La Repubblica
Data: 19 aprile 2022
Pagina: 12
Autore: Valeria Forgnone, Matteo Pucciarelli
Titolo: «Anpi, nuova polemica per i post del presidente: 'Ucraina Stato nazista'»

Riprendiamo da REPUBBLICA di oggi, 19/04/2022, a pag.12, con il titolo "Anpi, nuova polemica per i post del presidente: 'Ucraina Stato nazista' " la cronaca di Valeria Forgnone, Matteo Pucciarelli.

ANPI | Associazione Nazionale Partigiani d'Italia

Nuove polemiche e lacerazioni attorno all’Anpi e alla posizione dell’associazione attorno al conflitto in Ucraina. Perché online sono “rispuntati” fuori alcuni post su Facebook dell’attuale presidente Gianfranco Pagliarulo, risalenti al 2014 e al 2015 — quando non ricopriva l’attuale carica — in cui criticava con veemenza l’allora governo ucraino, «regime nazistoide di Kiev». Erano gli anni dei primi scontri nel Donbass tra l’esercito regolare e quello filorusso e Pagliarulo — che dal 2015 al 2021 dirigerà Patria indipendente , la rivista dell’Anpi — contestava l’allargamento a est della Nato. La certificazione di un attuale retropensiero pro-Russia, secondo i critici. Anche se Pagliarulo nega nuovamente ogni addebito del genere parlando con il Fatto quotidiano : «Davanti all’offensiva paranazista di quegli anni pensavo e continuo a pensare — spiega Pagliarulo — che fosse giusto contestare la spirale di violenza innescata da un oscuro cambio di regime e sostenuta da forze esplicitamente neonaziste. Essere antifascista non vuol dire affatto sostenere Putin. Tantomeno oggi dopo un’invasione criminale che sta mettendo a repentaglio la pace nel pianeta». Il punto più politico della questione è che attorno all’Anpi e a Pagliarulo da settimane si è creato un clima surriscaldato fatto di sospetti e accuse.

Le posizioni pacifiste dell’organizzazione sono oggetto di contestazione storica da un lato; un comunicato di commento diramato dopo i fatti di Bucha, invece, pareva debole nel sottolineare di chi fosse la responsabilità dell’eccidio. Insomma, l’accusa di equidistanza se non di filo- putinismo è pian piano montata. Questo nonostante le rassicurazioni di Pagliarulo e il fatto che il 25 aprile alla manifestazione nazionale a Milano dal palco parlerà una cittadina ucraina e poco dopo la testa del corteo è attesa una delegazione di ucraini. Così attorno alla guerra a sinistra si sprecano veleni e rotture di sodalizi intellettuali di lunga data. Vedi ad esempio quanto sta avvenendo a Micromega , la rivista culturale — che oggi va solo online — diretta da Paolo Flores d’Arcais. Il quale con una certa veemenza aveva attaccato proprio l’Anpi nei giorni scorsi. « Robbaccia inqualificabile di piccoli mediocri politici, forse politicanti, che con la Resistenza hanno poco a che fare, e con i valori della Resistenza nulla », fu il suo duro commento dopo il comunicato definito «ponziopilatesco » dell’Anpi su Bucha. Tre collaboratori di lunga data della rivista, cioè Tomaso Montanari, Angelo d’Orsi e Francesco Pallante, a loro volta si erano detto sorpresi e dispiaciuti per i toni utilizzati da Flores. Esprimendo quindi la loro piena solidarietà all’associazione partigiani. La lettera di risposta e di ringraziamento di Pagliarulo ai tre è stata resa pubblica dall’Anpi: «Dopo il florilegio di insulti e bassezze contro la mia persona e, cosa ancora più grave, contro l’Anpi — si legge — non risponderò all’invito e non parteciperò al richiesto dialogo». Mentre il professor D’Orsi da parte sua fa sapere che interromperà i rapporti con la testata. «Una volta finito il conflitto, a sinistra non rimangano solo le macerie delle attuali rotture», è l’augurio che ora si fa Flores d’Arcais, riferendosi a «persone e associazioni che, al di là di tutto, si considerano parte di un orizzonte comune». Quello della sinistra, per l’appunto, oggi messa a dura prova dai dilemmi anche etici scaturiti dalla guerra.

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