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La Repubblica Rassegna Stampa
30.01.2022 L'appello dell'Ucraina all'Occidente: 'Fermezza con la Russia'
Cronaca di Anna Lombardi

Testata: La Repubblica
Data: 30 gennaio 2022
Pagina: 24
Autore: Anna Lombardi
Titolo: «Kiev chiede all’Occidente 'fermezza' con Mosca. Missione di Parigi e Berlino»

Riprendiamo da REPUBBLICA di oggi, 30/01/2022, a pag.24 con il titolo 'Kiev chiede all’Occidente 'fermezza' con Mosca. Missione di Parigi e Berlino', la cronaca di Anna Lombardi.

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Anna Lombardi

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«L’Occidente sia attento e fermo nel negoziato coi russi»: è l’appello che il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha rivolto ieri, nel corso di una conversazione telefonica, all’omologo francese Jean-Yves Le Drian. Chiedendo, allo stesso tempo, di non precipitare la situazione: «Evitiamo a tutti i costi misure capaci di aumentare il senso di ansia e compromettere la nostra stabilità finanziaria. La soluzione siano politiche e diplomatiche». Affermazioni, quelle del capo della diplomazia di Kiev, che fanno eco a quelle del presidente Volodimir Zelenskij di venerdì. Quando ha esortato gli americani a non «seminare il panico» parlando di un’invasione russa imminente. L’ipotesi sarebbe stata avvalorata dal trasferimento, completato ieri da Mosca, di equipaggiamenti militari in Bielorussia, ufficialmente in vista delle esercitazioni congiunte in programma a febbraio, ma che, secondo la Nato, è solo un modo per dar man forte alle truppe già schierate al confine. Mossa che ha convinto il presidente americano Joe Biden a inviare soldati in Europa dell’Est «a breve, non troppi», in aggiunta a quelli americani già in loco, sia pure con mansioni logistiche. E che ha spinto membri della Nato, come Danimarca, Spagna e Olanda, a spedire caccia e navi da guerra nel Baltico e nel Mar Nero. Mentre Parigi fa sapere di essere pronta a schierare soldati in Romania: «Paese messo a rischio dalla sua vicinanza geografica con l’epicentro delle tensioni » che dunque, secondo la ministra francese delle Forze armate Florence Parly «va rassicurato». Il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg mostra i muscoli: «Siamo preparati al peggio». Ma intanto, per scongiurare uno scontro che tutti dicono di non volere («Se dipende da noi non ci sarà nessun conflitto », ripete il ministro degli Esteri russo Serghej Lavrov. «C’è ancora spazio per il dialogo, le guerre sono sempre disastrose», insiste il capo del Pentagono, Lloyd Austin) eppure sembra sempre più vicino, si muove la diplomazia. Della crisi dibatterà lunedì il Consiglio di sicurezza dell’Onu. E dopo l’incontro del “Formato Normandia” tenuto il 26 a Parigi coi delegati di Russia, Ucraina, Germania e Francia, il 7 e 8 febbraio il francese Le Drian e l’omologa tedesca Annalena Baerbock saranno a Kiev nella speranza di rilanciare il dialogo. A meno di un colpo di scena: il Cremlino, ieri non ha escluso un incontro a Pechino — dove il 4 si aprono le Olimpiadi invernali — fra il presidente russo Vladimir Putin e l’ucraino Zelenskij, benché la presenza di quest’ultimo in Cina, per ora non sia prevista. «Non ci sono piani per un incontro fra i due. Ma non possiamo escluderlo completamente », ha detto ambiguo il portavoce Dmitrij Peskov. Sullo scacchiere globale, insomma, i giochi sono tutti ancora aperti.

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