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La Repubblica Rassegna Stampa
08.11.2021 Usa: la storia di Harvey Milk
Cronaca di Paolo Mastrolilli

Testata: La Repubblica
Data: 08 novembre 2021
Pagina: 17
Autore: Paolo Mastrolilli
Titolo: «Una nave di nome Milk. La Marina americana risarcisce l’attivista gay»
Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 08/11/2021 a pag.17 con il titolo "Una nave di nome Milk. La Marina americana risarcisce l’attivista gay" l'analisi di Paolo Mastrolilli.

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Paolo Mastrolilli

Harvey Milk - Movie, Death & Quotes - Biography
Harvey Milk

Nel 1955 il sottotenente della Us Navy Harvey Milk fu costretto a dimettersi, con disonore, dopo due settimane di impietosi interrogatori in cui aveva ceduto e ammesso la sua colpa imperdonabile: era gay. Sabato la Marina americana ha varato a San Diego la Usns Harvey Milk, per cercare di sanare questo torto e soprattutto segnalare ai militari di tutte le inclinazioni sessuali che la caccia alle streghe è terminata. Forse ciò non risarcirà Milk, ammazzato poi nel 1978 da un rivale politico a San Francisco, ma dimostra che Martin Luther King aveva ragione, quando diceva che l’arco della storia magari è lungo, però in genere alla fine pende verso la giustizia. Almeno nelle democrazie. Milk, di cui molti ricorderanno la storia grazie al film del 2008 che fece vincere a Sean Penn il suo secondo Oscar, era nato nel 1930 vicino New York e aveva fatto il militare sul serio. Entrato nella Us Navy durante la guerra di Corea, aveva servito come ufficiale sommozzatore sul sottomarino Uss Kittiwake. Siccome se la cavava bene, lo avevano poi trasferito alla Naval Station di San Diego per fare l’istruttore. Lui aveva cercato di tenere la vita privata separata dal lavoro, ma non ci era riuscito. Nel 1955 era stato sottoposto a un’inchiesta per appurare le sue tendenze sessuali, e alla fine era stato cacciato con un “ less-than-honorable discharge ”, perché nascondendo di essere gay aveva tradito la fiducia della Marina. Tornato a New York, Harvey aveva faticato a reinserirsi. Perciò aveva deciso di andare a vivere a San Francisco col fidanzato Scott Smith, nella speranza di trovare accettazione e magari tentare la carriera politica. Il suo attivismo lo aveva reso noto come “ The Mayor of Castro Street ”, sindaco ufficioso del quartiere gay. Al terzo tentativo era riuscito a diventare supervisor della città, primo candidato apertamente gay a vincere l’elezione per una carica pubblica negli Stati Uniti. Sul lavoro però si era scontrato col collega Dan White, un conservatore forse gay di nascosto, e aveva ottenuto il risultato di far bocciare la Proposition 6, iniziativa del senatore John Briggs per vietare agli omosessuali di insegnare nelle scuole pubbliche. White non gli aveva perdonato di aver boicottato le sue proposte, spingendolo alle dimissioni, e il 27 novembre 1978 lo ammazzò insieme al sindaco George Moscone. Quasi mezzo secolo dopo, il segretario della Marina Carlos Del Toro ha spiegato così la scelta di varare la Usns Harvey Milk: «Troppo a lungo marinai come lui sono stati costretti nell’ombra, o peggio cacciati. Dovevo essere qui non solo per fare ammenda del passato, ma per ispirare tutti i membri della comunità Lgbtq+ della Marina, e dire loro che siamo impegnati a garantirne il futuro». L’ambiguità era durata in realtà nelle forze armate fino al 2011, quando Obama aveva cancellato “ Don’t ask, don’t tell ”, la linea adottata da Bill Clinton che consentiva ai gay di servire purché non rivelassero l’omosessualità. Ora si tratterà di vedere se gesti come quello di sabato a San Diego significano che è davvero finita.

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