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La Repubblica Rassegna Stampa
16.12.2020 Russia, Navalnyj: 'Putin ha cercato di avvelenarmi'
Intervista di Joaquin Jil

Testata: La Repubblica
Data: 16 dicembre 2020
Pagina: 17
Autore: Joaquin Jil
Titolo: «Navalnyj: 'Nessun dubbio. È partito da Putin l’ordine di avvelenarmi'»
Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 16/12/2020, a pag. 17, con il titolo "Navalnyj: 'Nessun dubbio. È partito da Putin l’ordine di avvelenarmi' ", l'intervista di Joaquin Jil.

Artículos escritos por Joaquín Gil | EL PAÍS
Joaquin Jil

«Non ho dubbi sul fatto che Putin a bbia ordinato di avvelenarmi», dice Aleksej Navalnyj in un’intervista tre mesi dopo aver lasciato l’ospedale Charité di Berlino dov’è rimasto per più di un mese tra la vita e la morte. Oggi ringrazia «l’Europa per la solidarietà». Il 20 agosto scorso, durante un volo tra la Siberia e Mosca, questo avvocato di 44 anni si è sentito male per aver ingerito un agente nervino concepito dall’Urss, il Novichok. Lunedì un’inchiesta ha rivelato che il Servizio di sicurezza federale russo (Fsb, erede del Kgb sovietico) seguiva l’oppositore dal 2017. E che tre agenti dell’Fsb specializzati in sostanze chimiche si erano recati a Tomsk, la città dove questo scomodo attivista si trovava quando è stato avvelenato.

Il leader dell'opposizione russa Aleksej Navalnyj è stato avvelenato -  Linkiesta.it
Aleksej Navalnyj

Come sta? «Meglio. Mi sto concentrando sul mio recupero. Voglio tornare in Russia. Purtroppo non ci sono molti casi di persone sopravvissute al Novichok».

Come ricorda il suo fatidico volo Siberia-Mosca del 20 agosto? «È difficile da spiegare. Quando sono salito sull’aereo, stavo bene. E all’improvviso ho sentito che qualcosa non andava. L’essere umano non ha le parole per descrivere quello che mi è successo. Il Novichok attacca il sistema nervoso. Rende difficile respirare. Ti mette al tappeto. Potevo vedere, camminare e parlare. E 15 minuti dopo pensavo di stare per morire».

Il suo team ha trovato tracce di Novichok in una bottiglia d’acqua nella stanza d’albergo siberiana dove ha soggiornato. Ha ulteriori dettagli su come sia entrato in contatto con l’agente nervino? «Grazie a Bellingcat , conosciamo molti dettagli sul funzionamento di queste squadre di assassini, ma non è ancora chiaro come si sia svolto il momento dell’avvelenamento. Durante il mio soggiorno lì, ho preso una bottiglia d’acqua e l’ho bevuta. Non ricordo se è stato al mattino o prima di andare a letto. La verità è che sono state trovate tracce di Novichok sulla superficie della bottiglia, che ho toccato dopo l’avvelenamento. Ma possono avermi avvelenato mettendo quella sostanza sui miei vestiti o sulla maniglia che ho toccato. Non è chiaro...».

Russia, l'oppositore Solovei:
Vladimir Putin

Dopo il suo avvelenamento, ha accusato direttamente Vladimir Putin. Quali prove aveva allora? «Quando ho lasciato l’ospedale non avevo alcun dubbio che l’avvelenamento fosse stato ordinato da Putin. Mi sono basato su un fatto molto semplice: il Novichok è l’agente nervino più tossico mai inventato dall’uomo. E per la sua produzione è necessario un laboratorio statale. Mosca ha dichiarato nel 2017 di avere distrutto le sue armi chimiche. Anche se ufficialmente il Novichok non esiste in Russia, potrebbe essere fabbricato in un laboratorio segreto sotto gli ordini diretti di Putin».

Perché pensa che Putin la voglia uccidere? «Putin vuole essere lo zar di Russia. Non gli piacciono gli oppositori. E considera la nostra organizzazione e chi unque denunci la corruzione un pericolo. Pensa che uccidendomi distruggerà la mia organizzazione. Il mio avvelenamento non è il primo e non sarà l’ultimo. Putin è salito al potere 20 anni fa. Da troppo tempo. Farebbe impazzire chiunque. Crede di poter fare tutto quello che vuole».

Non si fida di un’indagine penale sul suo caso in Russia? «Non ci sono indagini in Russia. È una favola.Non hanno indagatonemmeno dopo i miei 18 giorni di coma. L’uso del Novichokpermette loro di negare tutto. Se chiedete a Putin perché ha avvelenato quell’uomo, vi risponderà: "Io non ho avvelenato nessuno". Questo è il bello del Novichok».

Quando pensa di riprendere la sua attività come leader dell’opposizione in Russia? «Continuo a lavorare con la mia organizzazione. La mia priorità ora è riprendermi il prima possibile e tornare in Russia. Forse posso avere un recupero del 90 per cento».

Qual è la prima cosa che farà quando riprenderà la sua attività? «La priorità è elaborare la strategia per le elezioni legislative del 2021. Capiamo la strategia del partito al governo di Putin, Russia Unita, che non permette ad altri candidati di candidarsi. Li esclude. L’importante ora non è solo vincere, il che sarà difficile, ma partecipare. Useremo altre forze politiche con un unico obiettivo: porre fine al monopolio di Russia Unita, che controlla il Parlamento statale. Cercheremo di attirare la gente con un messaggio molto semplice: la povertà è il risultato di aver avuto Putin al potere per vent’anni. Sta distruggendo un Paese molto ricco. E ha 25 milioni di persone al di sotto della soglia di povertà. La Russia può essere un Paese normale, europeo, abbastanza ricco e con un buon tenore di vita».

Come eviterà di essere di nuovo avvelenato? «Non è possibile. È il rischio delle armi chimiche. Se si usassero i veleni di una volta, si può stare attenti a quello che si mangia o si beve. Tuttavia, con le armi chimiche, non ha senso».

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