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La Repubblica Rassegna Stampa
03.12.2020 Israele va verso nuove elezioni: le quarte in due anni, il prezzo della democrazia
Cronaca di Vincenzo Nigro

Testata: La Repubblica
Data: 03 dicembre 2020
Pagina: 1
Autore: Vincenzo Nigro
Titolo: «Israele, primo voto per elezioni anticipate: Gantz avverte Netanyahu»
Riprendiamo dalla REPUBBLICA online di oggi, 03/12/2020, con il titolo "Israele, primo voto per elezioni anticipate: Gantz avverte Netanyahu", la cronaca di Vincenzo Nigro.
Israele va verso nuove elezioni: le quarte in due anni, il prezzo della democrazia, ricordarlo sarebbe opportuno. Nel cosiddetto "stato di Palestina" non si vota, l'ha ricordato in questi giorni Frattini, troppi media italiani lo ignorano, in particolare TUTTI i canali TV, Sky24 in testa con i servizi di Renato Coen.

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Vincenzo Nigro

Gantz speech appears to borrow heavily from Netanyahu UN address | The  Times of Israel
Benny Gantz, Benjamin Netanyahu

In Israele nelle ultime ore la crisi politica interna sembra aver preso il sopravvento anche sulle minacce di guerra aperta con l’Iran o con Hamas ed Hezbollah. Questa mattina la Knesset, il Parlamento di Gerusalemme, ha votato una prima mozione per lo scioglimento della legislatura. Sono stati 61 voti a favore contro 54, con il partito del ministro della Difesa Benny Gantz (leader di Blu e Bianco) che nonostante sia al governo con il Likud, ha votato a favore dello scioglimento. Il governo guidato da Benjamin Netanyahu per ora non cade, e la legislatura non viene interrotta: il voto è stato il primo dei 4 voti che sarebbero necessari per lo scioglimento della camera. Adesso la mozione dovrebbe passare alla Commissione Affari parlamentari, controllata da Blu e Bianco, dove dovrebbe essere tenuta ferma almeno fino a lunedì per cercare un compromesso con il Likud. Ma lo stesso Likud sta creando problemi, chiedendo che la mozione di scioglimento passi invece alla Commissione Affari costituzionali, presieduta dal deputato ultraortodosso Yakov Asher. In ogni caso ci vorrebbero altri 3 voti del Parlamento prima di arrivare al voto: per Israele sarebbero le quarte elezioni anticipate in 2 anni, e gli elettori potrebbero tornare alle urne fra marzo e giugno 2021. La decisione di Gantz di schierarsi a favore della mozione di scioglimento votando con l’opposizione è dovuta anche alla manovre di Netanyahu, che in questi giorni sta rallentando le procedure per l’approvazione del bilancio. Senza bilancio approvato, Israele andrebbe ad elezioni in maniera anche più rapida rispetto allo scioglimento deciso dalle mozioni parlamentari.

Netanyahu sta rallentando l’approvazione del bilancio perché – secondo molti osservatori politici – è lui a preferire nuove elezioni anticipate per capitalizzare il fatto che Blu e Bianco di Gantz da quando è entrato al governo ha perso almeno una decina di punti nei sondaggi popolari. L’accordo di governo fra Gantz e Netanyahu prevedeva che il bilancio fosse approvato per almeno due anni, mentre Netanyahu vuole limitarlo a un anno solo per averte le mani più libere. Con un bilancio di due anni, fra l’altro, Gantz avrebbe avuto anche maggiori garanzie per il rispetto dell’accordo che prevede una rotazione fra lui stesso e Netanyahu alla guida del governo. A maggio scorso, dopo settimane estenuanti di negoziato politico, Gantz aveva accettato di entrare al governo per evitare a Israele un lungo periodo di instabilità nel periodo di picco del Covid. Adesso, con il vaccino anti-Covid in arrivo, Netanyahu potrebbe essere tentato di sfruttare il fatto che il Likud conserva il suo elettorato, mentre crescono i partiti della destra con cui è stato tradizionalmente alleato. “Lo scioglimento della Knesset non è una vittoria”, ha detto Yair Lapid, l'ex alleato di Gantz che ha presentato la mozione, “è il primo passo verso un governo diverso, che affronti il coronavirus e l'economia, senza far sì che gli israeliani si odino gli uni con gli altri”. Il riferimento di Lapid è alle accuse che tutta l'opposizione di sinistra ma anche il partito di Gantz, Blu e Bianco, fanno ormai da mesi a Netanyahu: per difendere se stesso dai processi in cui è coinvolto, per rimanere al potere, il primo minsitro ha acceso e poi alimentato una spirale di scontro politico all'interno del paese che ha diviso e polarizzato Israele in maniera preoccupante.

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