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La Repubblica Rassegna Stampa
21.09.2020 Vaticano, dialogo con tutti? Anche con i dittatori?
Cronaca di Paolo Rodari

Testata: La Repubblica
Data: 21 settembre 2020
Pagina: 11
Autore: Paolo Rodari
Titolo: «Il segretario di Stato Usa al Vaticano: 'Non rinnovi l’intesa con la Cina'»
Riprendiamo da REPUBBLICA di oggi, 21/09/2020, con il titolo "Il segretario di Stato Usa al Vaticano: 'Non rinnovi l’intesa con la Cina' ", il commento di Paolo Rodari.

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Papa Bergoglio

«Metterebbe a rischio la sua autorità morale ». L’avvertimento del segretario di Stato americano Mike Pompeo è esplicito. Se la Santa Sede «rinnovasse » l’accordo con la Cina sulla nomina dei vescovi il suo ascendente in campo morale sarebbe intaccato. Il capo della diplomazia Usa lo scrive in un "thread", una catena di messaggi su Twitter, che rilancia un suo articolo pubblicato su First Things , la rivista bacino delle spinte conservatrici cattoliche americane. «Due anni fa la Santa Sede ha raggiunto un accordo con il Partito Comunista Cinese nella speranza di aiutare i cattolici in Cina – scrive Pompeo –. Ma l’abuso del Partito Comunista Cinese sui fedeli è solo peggiorato. Il Vaticano metterebbe in pericolo la sua autorità morale se rinnovasse l’accordo». E ancora: «Il Dipartimento di Stato è una voce forte per la libertà religiosa in Cina e nel mondo. Continueremo a farlo e a essere a fianco dei cattolici cinesi. Chiediamo al Vaticano di unirsi a noi».

US push for global alliance against China hampered by years of 'America  first' | US foreign policy | The Guardian
Mike Pompeo

L’uscita di Pompeo è solo l’ultimo dei tentativi americani di muoversi contro le aperture vaticane verso la Cina. Già il 27 agosto scorso l’Ambasciata statunitense presso la Santa Sede aveva avvertito via Twitter il Vaticano del fatto che Pechino stesse rubando la sua tecnologia e la sua proprietà intellettuale per costruire il suo potere militare ed economico. L’uscita di ieri è ben più esplicita e cade a pochi giorni dall’arrivo di Pompeo a Roma. Il 29 settembre sarà in Vaticano, vedrà il Papa, e proverà a convincere la Chiesa a fare un passo indietro. Si tratta di un’operazione complessa. La segreteria di Stato vaticana, infatti, è decisa per arrivare a un rinnovo dell’accordo entro metà ottobre, nel mese in cui effettivamente, due anni fa, l’intesa entrò in vigore. Pompeo chiede alla Santa Sede di schierarsi con Hong Kong. «I cattolici sono fra le voci più forti a Hong Kong per i diritti umani, inclusi Martin Lee e Jilly Lai – scrive –. Pechino li ha arrestati, li ha spiati per il "reato" di promuovere la libertà. Il Vaticano dovrebbe stare con i cattolici e il popolo di Hong Kong». Ma fa oggi la Santa Sede si è mantenuta prudente rispetto ai fatti di Hong Kong e così il Papa che sa bene come molti attacchi al suo magistero muovano dagli ambiente conservatori americani proprio per le sue aperture a Xi Jinping. Su First Things Pompeo ricorda chi siano Xi Jinping e la «tirannia » cinese. Ma le sue parole suonano più che altro come il tentativo di portare dalla propria parte il mondo cattolico conservatore statunitense in vista del 3 novembre. L’episcopato Usa, seppure in larga parte conservatore, non si schiera e così Francesco che osserva da lontano senza rinunciare al dialogo con tutti, Cina in testa.

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