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La Repubblica Rassegna Stampa
01.11.2018 'Auschwitzland': denunciata la fanatica neonazista e la vignetta a dir poco ambigua di Vauro
Cronaca di Eleonora Capelli

Testata: La Repubblica
Data: 01 novembre 2018
Pagina: 3
Autore: Eleonora Capelli
Titolo: «Il memoriale di Auschwitz denuncia la Ticchi»

Riprendiamo da REPUBBLICA - BOLOGNA di oggi, 01/11/2018, a pag.3, con il titolo "Il memoriale di Auschwitz denuncia la Ticchi", la cronaca di Eleonora Capelli.

Vauro ha disegnato per il Fatto Quotidiano la vignetta che riproduciamo a destra, in cui trasforma Topolino in Hitler. Una vignetta non dovrebbe aver bisogno di una spiegazione, dovrebbe esse implicita. Quella di Vauro è - a voler essere generosi - una vignetta come minimo ambigua, che va condannata moralmente. Vauro non è nuovo a vignette contro Israele e i suoi difensori, per esempio quella che disegnò contro Fiamma Nirenstein. Un estremista fanatico che riflette il proprio odio contro Israele nei disegni.

A destra: la vignetta di Vauro

Ecco l'articolo:

Immagine correlata
Vauro

A prendere l'iniziativa per primo contro Selene Ticchi è il museo di Auschwitz, che sorge nell'ex campo di sterminio nazista dove furono uccise quasi un milione e mezzo di persone. Il portavoce del memoriale ieri ha confermato la notizia diffusa dai media polacchi: il museo ha intrapreso un'azione giudiziaria sul caso della maglietta con la scritta "Auschwitzland" indossata da Ticchi al raduno di nostalgici di Predappio domenica scorsa. I caratteri usati per la scritta sulla maglietta collegano il campo di concentramento nazista a un parco di divertimenti della Disney. Anche se la diretta interessata ha parlato di "humor nero", l'immagine di quella t-shirt ha fatto il giro del mondo. E non solo è costata all'attivista di estrema destra la sospensione "a tempo indeterminato" dal movimento di Forza Nuova di cui faceva parte, militando nella costola dell'associazione femminile Evita Peron.

Immagine correlata
Selene Ticchi

Ma adesso il gesto rischia di essere foriero di conseguenze legali. I rappresentanti del museo Speriamo che gli italiani reagiscano a un simile sconcertante avvenimento 99 hanno presentato un esposto all'ufficio del procuratore in Polonia sul caso. Riguarda due aspetti in particolare della vicenda, cioè la promozione dell'ideologia nazista, quella che trova un corrispondente in Italia nell'apologia di fascismo, e l'offesa al memoriale di Auschwitz che è monumento nazionale in Polonia. La posizione del museo sulla vicenda è stata espressa via Twitter il 30 ottobre con una dichiarazione ufficiale. «Abusare del simbolo di Auschwitz in questo modo è umanamente spaventoso — si legge — ma soprattutto è una mancanza di rispetto per la memoria di tutte le persone che hanno sofferto e sono state uccise ad Auschwitz. Specialmente i 7.500 ebrei italiani deportati nel campo. Speriamo che gli italiani reagiscano a questo sconcertante avvenimento». La reazione più pronta però è stata proprio quella delle realtà tirate direttamente in ballo dalla maglietta indossata da Ticchi, anche se lontane migliaia di chilometri da Predappio. Come il museo di Auschwitz ha preso l'iniziativa, cosa anche la Disney ha risposto alle sollecitazioni di chi ha sottoposto il caso all'attenzione dell'azienda. «Vogliamo si sappia che abbiamo trovato questa t-shirt condannabile e aberrante — ha scritto il servizio clienti della Disney a chi ha segnalato la vicenda — poniamo molta cura nella protezione del nostro copyright e stiamo approfondendo la questione». Il gesto di Selene Ticchi del resto è stato condannato anche dagli esponenti di Forza Nuova. Ieri Roberto Fiore, leader del movimento di estrema destra, in tribunale a Bologna per testimoniare nel processo sulla strage del 2 agosto 1980 con imputato Gilberto Cavallini, ha sottolineato che la distanza rispetto al gesto di Ticchi è stata esplicitata proprio dalla sospensione "a tempo indeterminato" dell'attivista. Ticchi era stata candidata sindaco a Budrio alle ultime amministrative e in quell'occasione raccolse 116 preferenze, poco più dell'1%. Ora però la maglietta che ha indossato a Predappio, durante il raduno dei nostalgici del ventennio dello scorso 28 ottobre, ha valicato i confini del suo attivismo locale. Ieri il deputato del Pd Emanuele Fiano, che si trovava proprio al memoriale di Auschwitz dove ha appreso la notizia dell'iniziativa legale e l'ha diffusa via Twitter, ha annunciato un simile intendimento: «Il museo di Auschwitz ha denunciato alla procura locale l'orrenda maglietta che irride questo luogo terribile — ha detto Fiano — Grazie veramente. Adesso la denunceremo in Italia».

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