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La Repubblica Rassegna Stampa
17.01.2018 Torino, Dario Peirone: 'Falso in Università, assurdo parlare di apartheid in Israele'
Cronaca-intervista di Jacopo Ricca

Testata: La Repubblica
Data: 17 gennaio 2018
Pagina: 8
Autore: Jacopo Ricca
Titolo: «'Solo fake news a quel convegno contro Israele'»
Riprendiamo dalla REPUBBLICA - TORINO di oggi, 17/01/2018, a pag. VIII, con il titolo 'Solo fake news a quel convegno contro Israele', la cronaca di Jacopo Ricca.

Vergogna Torino per l'iniziativa di equiparazione Israele al Sudafrica dell'apartheid, che ha visto concorde nella concessione degli spazi anche il rettore Gianmaria Ajani, in odore di candidatura con i grillini in vista delle elezioni politiche.

L'iniziativa dello sparuto gruppetto "Progetto Palestina" fa parte degli eventi organizzati da BDS Italia, la diramazione nel nostro Paese del movimento che vuole la distruzione di Israele in stile nazista. Paragonare Israele e il Sudafrica dell'apartheid non solo è infondato storicamente, ma è anche un esempio di antisemitismo, sarebbe ora che le università ne prendessero atto e agissero di conseguenza, non concedendo aule per occasioni di diffusione di odio come questa.

Ecco l'articolo:

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Dario Peirone

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Gianmaria Ajani

Il convegno che traccia un parallelo tra l'apartheid in Sudafrica e le politiche israeliane nei confronti dei palestinesi scatena la polemica all'Università di Torino. «Nelle aule dell'ateneo si spacciano fake news» attacca Dario Peirone che al Campus Einaudi, dove si è svolto l'incontro, lavora ogni giorno come ricercatore e che è anche presidente dell'associazione "Italia Israele". L'appuntamento di ieri, organizzato dall'associazione studentesca "Progetto Palestina", ha riunito un centinaio di persone e aveva come ospite d'onore Salim Vally, professore all'Università di Johannesburg, in Sudafrica, e da tempo impegnato nel sostenere i diritti del popolo palestinese e il parallelo tra la segregazione nel suo Paese e quanto accade in Israele.

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Il Campus Einaudi,Università di Torino

Sull'evento c'era l'ok del dipartimento di Culture, politica e società che ha concesso l'aula. Circostanza che sconcerta Peirone: «Sono menzogne - spiega - Proprio le università israeliane che si vorrebbe boicottare, presentano importanti accademici arabi. Il direttore del dipartimento di Computer Science della Ben Gurion University, fino al 2016 era un professore arabo, ora in pensione. L'unica donna beduina nel mondo che è dottore di ricerca in medicina è nata e vive in Israele e si chiama Rania Okby. Sono proprio casi lampanti di apartheid, non c'è che dire». A finire nel mirino dei sostenitori di Israele sono i ragazzi che hanno organizzato l'evento e i professori che li hanno appoggiati. «Questo movimento si è inserito pesantemente nel tessuto universitario - racconta Peirone - Diversi atenei inglesi hanno proibito le loro manifestazioni. E molti governi come quello italiano lo hanno bollato di antisemitismo», il rettore Gianmaria Ajani però difende la scelta: «Nessuna polemica - precisa - Se è stato autorizzato dal dipartimento è perché ne è stata valutata la valenza scientifica».

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