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Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi 06/01/2018, a pag.14 i servizi sulla visita di Erdogan a Parigi e l'intervista a Meral Aksener , uscita su Le Figaro, che si candida contro il sultano. Pietro Del Re: " Turchia in Europa? Non è ora, da Macron schiaffo a Erdogan "
Non c'è posto per la Turchia in Europa, per via «dei disaccordi sulle nostre rispettive visioni delle libertà individuali». L'ha detto ieri il presidente francese Emmanuel Macron dopo l'incontro a Parigi con il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, sostenendo che gli sviluppi e le scelte recenti di Ankara, caratterizzati da una deriva autoritaria, «non permettono alcun progresso» nel processo avviato di adesione all'Unione Europea. In particolare, riferendosi all'arresto un giornalista francese in Turchia, nonché ai centosettanta giornalisti turchi imprigionati dopo il fallito golpe del 2016, Macron ha sottolineato che «le democrazie devono assolutamente rispettare lo stato di diritto». Poi, rispondendo alla domanda di una giornalista che chiedeva che cosa pensasse della definizione data poco prima dal presidente turco su alcuni uomini di pensiero che sono «giardinieri del terrorismo», il capo dello Stato francese ha aggiunto con tono perentorio: «La libertà d'espressione e di opinione dev'essere indivisibile e completa. È questo che caratterizza lo Stato di diritto». Dal canto suo, pur cercando con questa sua visita in Francia di rilanciare le relazioni coi Paesi Ue, Erdogan s'è detto stanco di implorare l'ingresso della Turchia in Europa. «Siamo stati lasciati in attesa per 54 anni sull'uscio, questa situazione ha stancato la nazione turca e ci costringerà a prendere una decisione finale». E rispondendo alle critiche sulle libertà individuali in Turchia, ha aggiunto che «l'occidente ci dice sempre che la giustizia deve essere indipendente e da noi la giustizia è indipendente e prende le proprie decisioni, i propri verdetti». Ma durante la conferenza stampa ha trovato modo di prendersela con un giornalista francese della trasmissione EnvoyéSpécial, quando ha risposto seccamente a una sua domanda sulle presunte armi fornite dagli 007 turchi allo Stato islamico in Siria. «Tu parli come un terrorista», ha ammonito Erdogan dinanzi alla folta platea riunita nel palazzo presidenziale. «No, parlo come un giornalista francese», ha replicato il cronista. «Quando fai una domanda, stai attento su questo punto, e non usare parole d'altri», ha incalzato il presidente turco. Tuttavia, allo scopo di preservare il legame di Ankara all'Europa, Macron ha proposto alla Turchia un partenariato con l'Ue: «Bisogna ripensare questo rapporto non nel quadro di un processo di integrazione, ma forse di una cooperazione con un finalità, che è quella di preservare l'ancoraggio della Turchia e del popolo turco in Europa e di fare in modo che il suo futuro si costruisca rispetto all'Europa e con l'Europa». A riprova dell'importanza di questo legame, durante l'incontro i due leader hanno firmato un piano per l'acquisto da parte della Turchia di missili terra-aria di difesa aerea dal consorzio franco-italiano Eurosam. Per quest'importante contratto, ieri all'Eliseo era presente anche l'ambasciatore d'Italia in Francia, Giandomenico Magliano. Delphine Minoui: " Sfiderò il presidente come donna senza velo " Meral Aksener, lei appena fondato il Partito Buono ("Iyi Parti") per presentarsi contro Recep Tayyip Erdogan per le elezioni legislative e presidenziali del 2019. Perché? Per inviare a Repubblica la propria opinione, telefonare: 06/49821, oppure cliccare sulla e-mail sottostante rubrica.lettere@repubblica.it |
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