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La Repubblica Rassegna Stampa
24.11.2017 Usa, il Pentagono: 'Restiamo in Siria per arginare Assad'- A fare che?
Commento di Alberto Flores d’Arcais

Testata: La Repubblica
Data: 24 novembre 2017
Pagina: 24
Autore: Alberto Flores d’Arcais
Titolo: «'Restiamo in Siria': piano del Pentagono per arginare Assad»

Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 24/11/2017, a pag. 24, con il titolo " 'Restiamo in Siria': piano del Pentagono per arginare Assad", il commento di Alberto Flores D'Arcais.

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Alberto Flores D'Arcais

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Il Pentagono

Gli Usa vogliono restare in Siria. Con la sconfitta dello Stato Islamico (quasi) completata, il Pentagono non ha alcuna intenzione di lasciare campo libero ad Assad e ai suoi protettori (Russia e Iran). Il piano è pronto: creare una sorta di governo autonomo nelle province settentrionali - quelle controllate dalle milizie finanziate dagli Usa e dai ribelli curdi - e mantenere nel nord la presenza di soldati americani e l’uso dell’Air Force. Dietro la ricerca ufficiale di una “soluzione politica” alla guerra civile, una promessa che Trump ha fatto a Putin, i generali Usa vedono la possibilità di ritrovare quel ruolo che l’ambigua politica di Obama nell’area gli aveva fatto perdere. Mantenendo sul posto i militari e i consiglieri Usa e continuando a finanziare i ribelli del Sdf (forze democratiche siriane), gli Usa potrebbero impedire la vittoria totale di Assad e delle milizie filo-iraniane, prima preoccupazione del Pentagono e dell’alleato Israele. È una partita che si gioca anche all’interno dei palazzi di Washington tra chi (il Segretario di Stato Tillerson e lo stesso Trump) è disposto a concedere molto a Putin e i generali che con il vertice dell’Intelligence considerano la “pax russa” un totale cedimento al Cremlino e agli ayatollah di Teheran. Nei giorni scorsi il Segretario alla Difesa Jim Mattis su questo punto è stato molto chiaro e anche la Casa Bianca dovrà tenerne conto nelle eventuali trattative con Putin (che nel frattempo ha escluso gli Usa dal vertice con Iran e Turchia): «La cosa è molto semplice. Non ce ne andremo via dalla Siria».

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