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Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 21/10/2017, a pag.12, con il titolo
La notizia della denuncia a Tariq Ramadan è stata scandalosamente sottovalutata sui giornali di oggi. L'hanno ripresa soltanto CORRIERE della SERA, IL GIORNALE e LA REPUBBLICA. Ecco il pezzo:
Come un'onda in piena che ha sciolto le lingue e istillato coraggio alle vittime, l'hashtag #balancetonporc ha già travolto decine di migliaia di stupratori e molestatori sessuali, veri o presunti, tra i quali anche nomi noti della politica e dell'intelligentsia di Francia. Soltanto ieri, sono finiti nella gogna dei social un ex ministro di François Mitterrand, Piene Joxe, il controverso islamologo svizzero Tariq Ramadan e Cristophe Arend, deputato del partito di Emmanuel Macron, La République en Marche. Il primo, che smentisce seccamente l'accusa, è stato denunciato dalla scrittrice Ariane Forvia, la quale ai microfoni di France Inter ha raccontato di come nel 2010, durante un'opera di Wagner al teatro parigino della Bastiglia, fu palpeggiata da Joxe. «Ha cominciato a toccarmi la coscia, poi l'inguine, facendo salire la mano. L'ho respinto più volte, ha ricominciato finché non gli ho conficcato le unghie», ha detto Fornia, all'epocaventenne. A puntare il dito contro Ramadan è la scrittrice franco-tunisina Henda Ayari, che ieri ha anche sporto denuncia alla questura di Rouen, in Normandia per aggressione sessuale e stupro. «Non ho di che pagare grandi avvocati ma andrò fino in fondo a ogni costo», scrive sul suo profilo Facebook. «Se per molti anni ho mantenuto il silenzio è stato per paura di rappresaglie, perché quando gli dissi che l'avrei denunciato lui mi minacciò dicendomi che qualcuno se la sarebbe potuta prendere con i miei figli». Ex salafita, la donna decise nel novembre 2015 di togliersi il velo portato da quando aveva 21 anni e di denunciare il marito fondamentalista. «So che mi colpirà con i suoi numerosi appoggi e che sto per attraversare una grossa tempesta ma non intendo più tacere, tantomeno far marcia indietro in nome di tutte le donne vittime », conclude la Ayari che nel frattempo è diventata presidente dell' associazione femminista Libératrices. È invece un'ex assistente parlamentare che ha ieri ha sporto denuncia contro il deputato Arend raccontando di aver vissuto settimane di calvario al fianco del parlamentare, che le avrebbe anche «afferrato i seni». Ora, è verosimile che toccherà ad altre personalità, perché l'indignazione provocata dallo scandalo del produttore Harvey Weinstein ha generato nella società francese un enorme movimento spontaneo, per il quale le molestie sessuali sono diventate moralmente davvero inammissibili. Per inviare a Repubblica la propria opinione, telefonare: 06/49821, oppure cliccare sulla e-mail sottostante rubrica.lettere@repubblica.it |
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