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La Repubblica Rassegna Stampa
21.06.2017 CasaPound: si alza la marea nera in Italia, ecco come
Analisi di Paolo Berizzi

Testata: La Repubblica
Data: 21 giugno 2017
Pagina: 11
Autore: Paolo Berizzi
Titolo: «Saluti romani e un tocco di glamour ecco la nuova strategia di CasaPound»

Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 21/06/2017, a pag. 11, con il titolo "Saluti romani e un tocco di glamour ecco la nuova strategia di CasaPound", l'analisi di Paolo Berizzi.

Ezra Pound è stato un propagandista radiofonico del nazi-fascismo e un convinto antisemita, il fatto che abbia scritto i "Cantos" non può essere considerata un'attenuante. E' poesia inneggiare al fascismo e allo sterminio degli ebrei? Ezra Pound era schierato con i nemici del proprio paese. In tempo di guerra, in ogni paese, questa attività era giustamente considerata tradimento, con la conseguente condanna a morte. Gli Usa sono stati generosi, limitandosi alla sola detenzione in una clinica per malati mentali. Non confondiamo la libertà di opinione con l'alto tradimento. Anche Céline scrisse "Viaggio al termine della notte", unanimemente considerato uno dei romanzi più importanti del '900,  ma fu anche il fanatico antisemita di "Bagatelle per un massacro",scampò alla fucilazione perchè riuscì a fuggire dalla Francia liberata. Sia Céline che Pound erano propagandisti del nazi-fascismo, più responsabili, proprio perchè illustri intellettuali.


Ezra Pound fa il saluto fascista

Pound dà il nome al movimento di estrema destra neofascista che più sta crescendo in Italia. L'analisi di Paolo Berizzi, giornalista costretto a vivere sotto scorta per le minacce dei neofascisti, chiarisce bene che cosa sia CasaPound. Nomen omen. 

Ecco l'articolo:

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Paolo Berizzi

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Una manifestazione di CasaPound

Da centro sociale romano a partito sovranista nazionale. Da movimento zerovirgola a sigla pronta a entrare “a gamba tesa” in Parlamento. Davvero è nata “una terribile bellezza”, per dirla con il citato William Butler Yeats? «Supereremo lo sbarramento e porteremo una pattuglia di eletti in Parlamento », avverte il vice presidente di CasaPound Italia, Simone Di Stefano. Rieccoli i “fascisti del 3° millennio”. O tartarughe nere (dal simbolo-emblema del diritto alla proprietà della casa, madre di tutte le lotte). Dopo il nuovo exploit alle ultime elezioni l’ex centro sociale neofascista CasaPound è diventato un partito. Seimila iscritti, un centinaio di sedi, un sindacato (BLU), un’organizzazione giovanile (Blocco studentesco), una rete di associazioni (sport, ambiente, solidarietà), una web radio, riviste. Un partito autarchico. Che clona se stesso da Nord a Sud con un franchising basato sullo schema dei “cerchi concentrici” (spieghiamo dopo). Che grazie a un “commissario europeo”, tale Sebastien Manificat, proprietario del bar “Carrè Monti”, nel rione capitolino, ha stretto legami con gli ultranazionalisti di Grecia, Polonia, Germania, Russia, Ucraina (CPI è vicina al battaglione Azov schierato nella guerra civile del 2014, ndr). Alle amministrative dell’11 giugno le tartarughe hanno presentato liste in 13 Comuni sopra i 15mila abitanti piazzando consiglieri in centri come Lucca e Todi (7,84%, terza forza politica della città, e 4,81%. Prima c’erano state Bolzano, Lamezia Terme, Isernia). Media nazionale: 1,5%. Più del triplo di Forza Nuova ridotta ormai a prefisso telefonico. Dove nasce il consenso? «Siamo l’unico movimento al fianco degli italiani — ragiona Di Stefano — . Ci opponiamo all’invasione migratoria, difendiamo il diritto alla casa, alla scuola, agli asili gratis. Con la proposta del reddito nazionale di natalità riempiremo le culle e svuoteremo i Cpa, sottraendo soldi al business dell’accoglienza e offrendo 500 euro al mese per ogni nuovo nato da genitori italiani».

I CERCHI CONCENTRICI Per capire il fenomeno Casa- Pound — le radici, la struttura — più che dalle teorie del poeta americano collaborazionista Ezra Pound (a cui si ispirano), conviene partire da una mail. È una comunicazione interna (e inedita). L’ha inviata nel 2009 alle sedi periferiche il presidente Gianluca Iannone. «Le comunità vanno strutturate in cerchi concentrici. Il primo è il direttivo, il secondo la comunità. E poi tutti gli altri. La comunità — scrive — è un insieme di persone che mantengono un segreto, uno zoccolo duro serrato, fido, agguerrito. Siate diffidenti. Ogni regione deve avere un minimo di 10 elementi facenti parte del servizio d’ordine nazionale che faranno capo al sottoscritto e al coordinatore regionale. Compito di quest’ultimo è individuare gli attivisti più portati a discipline marziali e unirli sotto il servizio d’ordine locale ». L’impianto è quello militare tipico delle formazioni neofasciste degli anni 70: ipercentralizzate e compartimentate, impermeabili, pronte allo scontro non solo politico. Tutto si tiene. CPI si rifà alla legislazione sociale del fascismo e al Manifesto di Verona (costitutivo della Rsi). Il pensatore di riferimento è Gabriele Adinolfi, co-fondatore del gruppo eversivo Terza Posizione. Con il Centro Polaris Adinolfi coordina le occupazioni sociali e abitative. La “mission” iniziale di CPI.

 

 

CASE OCCUPATE E VIOLENZA La storia. Nel 2003 un edificio del demanio all’Esquilino viene occupato e trasformato in un centro sociale (primo caso per l’estrema destra): un esperimento metapolitico. I temi sono questi. Mutuo sociale, lotta all’immigrazione e all’Europa bancaria, leva militare obbligatoria, antisemitismo. Fino alla crociata anti Ius soli (sabato CPI promuove la “marcia degli italiani” al Colosseo). Il tutto condito coi concerti degli ZetaZeroAlfa, leader lo stesso Iannone. CPI usa la tecnica del doppio binario: da una parte contende alla sinistra figure simbolo (Kerouac, Peppino Impastato, Che Guevara). Dall’altra si (s)fidanza con pezzi di destra: An con Storace, Pdl con Alemanno, Fiamma. Infine la Lega di Salvini (marcia xenofoba “Stop Invasione”, 2014 a Milano). Ma la svolta arriva con la scelta “sovranista” di andare da soli. «Siamo sulla strada giusta — gongola Di Stefano che regge la vicepresidenza con Andrea Antonini —. Un consigliere di CPI è pronto a tutto per l’Italia». Più che a Mameli pensi al ventennio. Intervista di Iannone, due anni fa: «Andare in parlamento non è una contraddizione. Conta come ci vai. Ricordi la storia dell’aula sorda e grigia e del bivacco di manipoli? ». Il riferimento è al discorso del Bivacco con cui Mussolini si insediò come Capo del Governo alla Camera il 16 novembre 1922. C’è poi un “dettaglio”. I dati del Viminale sulle violenze delle tartarughe: 19 militanti o simpatizzanti arrestati e 336 deferiti all’A.G. tra 2011 e 2015. «Da CPI — fa notare l’Osservatorio sulle nuove destre — sono usciti Giancarlo Casseri (l’assassino di due senegalesi a Firenze nel dicembre del 2011) e Giovanni Ceniti (uno dei killer del broker Silvio Fanella) ». Casi isolati? Secondo la Cassazione, no. «Le condotte di CPI non sono circoscritte a occasionali episodi di violenza», ma — si legge in una sentenza — derivano da «una strategia orientata alla sovversione del fondamento democratico del sistema».

I SALUTI ROMANI E PRIEBKE Li studiano anche all’estero i fasci del 3° millennio. Per il think tank inglese Demos «CPI enfatizza lo scontro fisico e ha visioni estreme e antisemite». Per la polizia tedesca sono collegati a gruppi neonazisti bavaresi. Torniamo in Italia. Due vicende. La prima è la parata dei saluti romani al cimitero Maggiore di Milano (29 aprile). In testa al corteo, coi neonazi di Lealtà Azione, c’era lui, Iannone. La seconda riguarda Nina Moric, outsider casapoundina. Per la showgirl croata pare sia pronto un ruolo da ambasciatrice. «Andrò anche in Siria a incontrare alte cariche governative», ha promesso. Da Milano a Verona. Roberto Bussinello, avvocato, ha corso come candidato sindaco. Già nominato da Flavio Tosi nell’organismo di vigilanza dell’azienda comunale dell’energia elettrica, l’11 ottobre 2013 Bussinello ha postato sul profilo Fb una frase in onore all’ex capitano delle SS naziste Erik Priebke (appena morto): «Ora sei per sempre con i tuoi guerrieri nei Campi Elisi. Nobis mio Capitano». Sotto il guscio della tartaruga nera.

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