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La Repubblica Rassegna Stampa
29.08.2015 Barenboim: neanche l'Iran lo vuole (ma per ignoranza!)
Cronaca strampalata di Fabio Scuto

Testata: La Repubblica
Data: 29 agosto 2015
Pagina: 16
Autore: Fabio Scuto
Titolo: «Barenboim in Iran, il concerto che nessuno vuole»

Riprendiamo da REPUBBLICA di oggi, 29/08/2015, a pag.16, con il titolo "Barenboim in Iran, il concerto che nessuno vuole " la cronaca di Fabio Scuto.


Barenboim (a sinistra) con Edward Said, due odiatori di Israele si stringono la mano

Se il censore iraniano avesse chiesto un parere a Scuto sul personaggio Barenboim, non avrebbe commesso l'errore di impedirne l'entrata perchè ha anche un passaposto israeliano. Come i rabbini di Naturei Charta, lo avrebbero accolto a braccia aperte. Povero Scuto, non è ancora conosciuto per le sue simpatie dal regime di Teheran.
Lodi sperticate invece a Edward Said, uno degli odiatori più fanatici di Israele, molto popolare fra quei palestinisti che leggono. Che non fosse simpatico ad Arafat può essere, ma non per le ragioni cui accenna Scuto. Ma Arafat è morto, quindi anche Scuto può dirne male, lo farà probabilmente anche con Abu Mazen, ma solo dopo la dipartita, allora si sentirà libero persino di scrivere che era corrotto.

Ecco l'articolo:

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Le note di Beethoven, Liszt, Brahms, e Wagner, stavano per diventare lo strumento di in un braccio di ferro diplomatico tra Germania e Israele, che ha chiesto a Berlino di fermare la tournée di ottobre della "Staatskapelle" della capitale tedesca in Iran. Soprattutto dopo che il maestro Daniel Barenboim direttore a vita dell'Opera di Berlino — argentino di nascita, ma israeliano per scelta — aveva annunciato di voler dirigere personalmente il concerto a Teheran, nell'ambito del disgelo fra Iran e Germania dopo gli accordi sul nucleare che vedranno anche il ministro degli Esteri tedesco Frank-Walter Steinmeier in visita ufficiale in Iran.
Il disgelo Berlino-Teheran, dicono i maligni, è anche all'origine dell'annullamento dell'incontro nei giorni scorsi fra il premier Netanyahu e la cancelliera Merkel. Prima ancora che la notizia diventasse ufficiale era stata Miri Regev, il ministro della Cultura israeliano, ad aprire le "ostilità' sulla propria pagina Facebook annunciando una lettera alla Merkel, e sostenendo che iniziative come quelle di Barenboim possono nuocere agli sforzi per impedire una guerra nucleare e incoraggino la delegittimazione di Israele ..
L'Iran — ha scritto la Regev — è uno Stato che foraggia il terrorismo e i suoi capi hanno le mani sporche di sangue. Credo che la Germania agirebbe correttamente se cancellasse i concerti dell'Orchestra e del suo direttore nella Repubblica islamica.
Ma ci hanno pensato gli ayatollah iraniani a disinnescare la crisi diplomatica, annunciando ieri sera che il maestro Barenboim non potrà esibirsi a Teheran. L'Iran non riconosce il regime sionista ( Israele, ndr) e non lavorerà insieme ad artisti di questo regime», ha tuonato il portavoce del ministero della Cultura, Hussein Nushabadi. Appare un palese pretesto e dimostra una scarsa conoscenza del maestro, che è nato in Argentina 73 anni fa e ha ricevuto negli anni passati anche la cittadinanza spagnola e palestinese.
Daniel Barenboim dell'attivismo per la pace in Medio Oriente ha fatto l'obiettivo della propria vita La storia della musica non lo accoglie tra le sue pagine solo per le sue capacità interpretative, ma per la sua scelta di usare la musica come viatico per superare barriere e confini.
"Ia musica", disse a Repubblica dieci anni fa dopo uno straordinario concerto per la pace a Ramallah, costruisce ponti fra i popoli». E lui come può li attraversa, convinto che dove la politica fallisce, può farcela la musica . Per questo con l'amico palestinese Edward Said ha dato vita nel 1999 alla West-Eastern Divan Orchestra. L'idea era nata qualche anno prima durante un incontro in un albergo londinese fra Barenboim e Said, una delle menti più indipendenti del mondo palestinese (per questo Arafat vietò tutti i suoi libri in Palestina), professore alla Columbia University, scomparso cinque anni fa.
L' orchestra, che prende il nome da un'antologia di poemi di Goethe, è un territorio neutrale, dove in estate i ragazzi che arrivano dai quattro angoli del mondo suonano e si conoscono. È formata da musicisti israeliani, arabi e spagnoli che vivono, studiano e suonano insieme vicino Siviglia.
Barenboim, con cui l'establishment della destra israeliana ha un conto aperto da tempo, ha rotto anche un altro tabù in Israele. Diresse al festival di Gerusalemme del 2001 musiche di Richard Wagner rompendo il boicottaggio in Israele delle opere del compositore tedesco che durava dal 1948, scatenando le ire dell' allora sindaco di Gerusalemme Ehud Olmert che abbandonò la sala, mentre il pubblico era diviso tra chi fischiava e chi applaudiva.

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