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La Repubblica Rassegna Stampa
29.09.2014 Araba anti-Isis è pilota di aereo: la famiglia la ripudia
Scontro di civiltà ? Nooooo !!!!!!!

Testata: La Repubblica
Data: 29 settembre 2014
Pagina: 15
Autore: la redazione
Titolo: «La famiglia ripudia la pilota araba che bombarda il Califfato»
Riprendiamo da REPUBBLICA di oggi, 29/09/2014, a pag. 15, l'articolo "La famiglia ripudia la pilota araba che bombarda il Califfato".

Mariam al-Mansouri

Milizie dello Stato islamico
DUBAI. Non va bene che una donna musulmana si esponga a lottare contro gli integralisti, addirittura pilotando un F-16 e sganciando bombe sulle posizioni dell’Is. Mariam al-Mansouri, 35enne maggiore, che nei giorni scorsi aveva conquistato le pagine dei giornali di tutto il mondo come prima donna pilota militare degli Emirati arabi uniti, per i parenti è solo una traditrice.
Secondo un comunicato dell’agenzia di stampa palestinese Wattan, il clan della al-Mansouri, secondo per dimensioni nell’emirato di Abu Dhabi, ha ripudiato la pilota ed espresso sostegno allo Stato islamico. L’autenticità del comunicato non è provata, e nemmeno che rappresenti l’opinione dell’intero clan al-Mansouri. Tuttavia, è probabile che esprima la posizione almeno di una parte della famiglia allargata, struttura fondamentale nelle società arabe del Golfo.
«Noi, la famiglia Mansouri degli Emirati arabi uniti — si legge nel comunicato riportato da Wattan — dichiariamo pubblicamente che ripudiamo la cosiddetta Mariam al-Mansouri, così come chiunque prenda parte alla brutale aggressione internazionale contro il fraterno popolo siriano, a partire dalla nostra ingrata sorella Mariam al-Mansouri. La nostra famiglia è fiera di tutti gli uomini liberi che difendono la loro causa e di tutti quelli che prendono le armi per difendere l’onore della loro nazione. Noi siamo fieri degli eroi sunniti in Iraq e nel Levante e di tutti quelli che alzano la bandiera della giustizia, ovunque sia».
Il maggiore al-Mansouri ha sette fratelli e una laurea in letteratura inglese. È entrata nell’aviazione degli Emirati nel 2007 e oggi è comandante di squadriglia. Le foto la mostrano con il velo islamico sotto il casco. A un giornale arabo ha raccontato di essere trattata come i colleghi maschi dai suoi superiori e che non ci sono differenze fra uomini e donne nell’addestramento e negli incarichi. A suo dire, i suoi famigliari la sostengono nel ruolo di pilota militare. Ma probabilmente, come dimostra la nota, nel suo clan c’è anche chi la pensa diversamente.
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