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La Repubblica Rassegna Stampa
15.11.2008 Israele, nasce i partito degli scrittori
ma se c'è Burg farà poca strada

Testata: La Repubblica
Data: 15 novembre 2008
Pagina: 14
Autore: Alberto Stabile
Titolo: «Israele, nasce il partito degli scrittori, Yehoshua e Oz sfidano i laburisti»

Su REPUBBLICA di oggi, 14/11/2008, a pag. 4, con il titolo " Israele, nasce il partito degli scrittori, Yehoshua e Oz sfidano i laburisti ", Alberto Stabile scrive della nuova, probabile formazione politica fondata da alcuni scrittori di garn fama, quali Yehoshua e Oz. Quando un vuoto si forma, qualcuno lo riempie, vale anche in politica. La crisi della sinistra israeliana  è innegabile. Il partito laburista è ai suoi minimi,  Meretz, in totale crisi di leadership, è praticamente scomparso. Il vuoto va colmato. Ma il nuovo partito avrà vita grama se imbarcherà personaggi squalificati, come Avraham Burg, se corrisponderà al vero quanto scritto da Stabile. La sinistra israeliana è sionista, una figura come Burg allontanerebbe quasi completamente l'elettorato che ha sempre votato laburista o Meretz. Le posizioni di Burg sono giudicate in Israele < ripugnanti >, il suo seguito è uguale a zero.

Ecco l'articolo:

dal nostro corrispondente
GERUSALEMME - Un nuovo movimento politico intenzionato a ricoprire il ruolo che il partito laburista sembra aver abbandonato sta nascendo in Israele. Ancora non ha un nome, né una struttura organizzativa, piuttosto si appoggia al partito Meretz, con cui sembra destinato a fondersi, ma ha padri nobili, come gli scrittori Amos Oz e A.B. Yehoshua e può già contare su alcuni secessionisti del Labor come l´ex ministro Uzi Baram, o l´ex presidente della Knesset, Avraham Burg.
La nuova sinistra israeliana nasce dalla profonda delusione che il Partito laburista ha fatalmente provocato in molti dei suoi seguaci e dalla preoccupazione, alimentata dai sondaggi, che alle prossime elezioni anticipate il partito che fu di Ben Gurion e di Golda Meir, di Rabin e di Peres potrebbe vedere ulteriormente dimezzata la sua forza (11-12 deputati) rischiando di diventare irrilevante.
Gli ultimi giorni sono stati tutto un susseguirsi di voci di spaccature, rivolte, rese dei conti. Molti dei dirigenti più in vista da Ofir Pinez Paz ad Ami Ayalon, dall´ex ministro degli Esteri, Shlomo Ben Ami all´attuale ministra della Pubblica Istruzione, Yuli Tamir si sono incontrati con Ehud Barak nel tentativo di evitare il peggio. Ma ieri, a Tel Aviv, un gruppo di trenta personalità, tra cui il giurista Mordechai Kremnitzer, il fondatore di Peace Now, Tzali Reshef, l´ex direttore generale dell´Ufficio del Primo Ministro, sempre al tempo di Barak, Yossi Kuchik ha tenuto la prima riunione in un grattacielo di Tel Aviv, per gettare le basi della nuova forza politica.
Uzi Baram ha spiegato quello che da tempo si diceva in giro, «stiamo facendo il tentativo di creare un nuovo movimento di sinistra, di cui Meretz sarà la componente principale ma che non si identifica automaticamente con Meretz». Per capire qual è la molla che spinge i partecipanti a questa nuova avventura basta sentire le parole dello scrittore Amos Oz. «Io mi sento carne della sua carne - ha detto alla radio - ma con il partito laburista ho chiuso. Sta concludendo il suo compito storico e non è un caso: da anni dice una cosa e poi fa esattamente l´opposto».
L´autore di "Una storia d´amore e di tenebra", da sempre militante della sinistra pacifista, impegnato a portare avanti il dialogo coi palestinesi, ha colto il leader laburista Ehud Barak nell´ennesima contraddizione: «Proprio sabato sera - racconta Oz - Barak ha parlato di pace durante la commemorazione di Rabin, s´è scagliato in maniera molto forte contro la colonizzazione dei Territori (Barak ha definito i coloni "un cancro", n.d.r.) e poi leggo sul giornale di oggi che ha autorizzato l´ampliamento degli insediamenti». Questa doppiezza, continua Oz, ha finito con il minare la fiducia dell´elettorato: «Anche se oggi promettesse di essere un partito d´opposizione, non sono sicuro che passate le elezioni il partito laburista non correrebbe subito nella coalizione governativa».

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