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La Repubblica Rassegna Stampa
06.02.2008 Papa Ratzinger cambia la preghiera preconcilare per gli ebrei
ma rimane l'invito alla conversione

Testata: La Repubblica
Data: 06 febbraio 2008
Pagina: 1
Autore: Orazio La Rocca
Titolo: «Nuova preghiera sugli ebrei, protesta il rabbino di Roma»
Da La REPUBBLICA del 6 febbraio 2008:

Papa Ratzinger cambia parzialmente la "preghiera per gli ebrei" contenuta nella Messa preconciliare in latino ripristinata nel luglio scorso. Ma l´iniziativa non viene accolta con eccessivo entusiasmo dalle comunità ebraiche. Come fa chiaramente capire il rabbino capo di Roma, Riccardo Di Segni, che parla di «tragica regressione» e di «preghiera addirittura peggiorativa rispetto a quella precedente».
Nella nuova formula - annunciata ieri in prima pagina dall´Osservatore Romano con una nota della Segreteria di Stato - scompaiono le espressioni offensive alla sensibilità israelitica contenute nella vecchia preghiera là dove si pregava Dio affinché gli ebrei «popolo accecato, riconoscendo la luce della tua verità che è Cristo, siano strappati dalle loro tenebre». Resta, però intatto il passaggio sulla «conversione degli ebrei», resa inevitabilmente ancora più impegnativa della vecchia formula, perché vi si invitano i giudei a riconoscere «Cristo come Salvatore di tutti gli uomini». Invito che gli ebrei di qualsiasi epoca hanno sempre respinto non avendo mai visto in Gesù il figlio di Dio fatto uomo.
Da qui, la ferma critica del rabbino capo di Roma che vede nella nuova preghiera «un passo indietro» destinato a compromettere i rapporti ebraico-cattolici. «È una tragica regressione che - avverte Di Segni - pone una grave pietra di inciampo su qualsiasi forma di dialogo tra cattolici ed ebrei. Sono molto deluso. Anche se mi riservo di leggere con più calma il testo anticipato dall´Osservatore, mi sembra proprio che questa nuova preghiera sia addirittura peggiore di quella del 1962», l´anno in cui su decisione di Giovanni XXIII entrò in vigore il Messale tridentino di S. Pio V senza la frase «preghiamo per i perfidi giudei». Nessun ripensamento, invece, sulla «conversione giudaica», rimasta ancora in piedi anche nel nuovo testo. Per cui - malgrado le riserve del rabbino capo - , dal prossimo Venerdì Santo i cattolici si rivolgeranno a Dio dicendo: «Preghiamo anche per gli ebrei, affinché Iddio Signore nostro illumini i loro cuori e riconoscano Gesù Cristo come Salvatore di tutti gli uomini... Dio onnipotente ed eterno, che vuoi che tutti gli uomini siano salvati e arrivino a riconoscere la verità, concedi benevolo che tutto Israele sia salvato all´ingresso della pienezza dei popoli nella tua Chiesa».
La Sala Stampa vaticana ieri, intanto, ha rettificato le cifre anticipate dall´Osservatore Romano sul calo dei religiosi che dal 2005 al 2006 sarebbero scesi di circa 100 mila unità. Una sorta di "grande fuga" smentita dai vertici della S. Sede che parlano di 945.210 religiosi e religiose e di un calo di "soli" 7230.

Di seguito, il testo della preghiera, in latino e in italiano:


« Oremus et pro Iudaeis: ut Deus et Dominus noster illuminet corda eorum, ut agnoscant Iesum Christum salvatorem omnium hominum. Omnipotens sempiterne Deus, qui vis ut omnes homines salvi fiant et ad agnitionem veritatis veniant, concede propitius, ut plenitudine gentium in Ecclesiam Tuam intrante omnis Israel salvus fiat. Per Christum Dominum nostrum. Amen ».
Ed ecco una traduzione non ufficiale (il vecchio messale si usa solo in latino): « Preghiamo per gli Ebrei: il Signore Dio Nostro illumini i loro cuori perché riconoscano Gesù Cristo Salvatore di tutti gli uomini. Dio Onnipotente ed eterno, Tu che vuoi che tutti gli uomini si salvino e giungano alla conoscenza della verità, concedi propizio che, entrando la pienezza dei popoli nella tua Chiesa, tutto Israele sia salvo ».


rubrica.lettere@repubblica.it

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