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Il Dubbio Rassegna Stampa
26.05.2020 'Netanyahu boss di una banda criminale': provenienza Olmert.. da che pulpito!
in una cronaca di Valerio Sofia

Testata: Il Dubbio
Data: 26 maggio 2020
Pagina: 11
Autore: Valerio Sofia
Titolo: «'Netanyahu è il boss di una banda criminale'»
Riprendiamo dal DUBBIO di oggi, 26/05/2020, a pag. 11, l'articolo 'Netanyahu è il boss di una banda criminale' di Valerio Sofia.

Il Dubbio attacca fin dal titolo Netanyahu facendo da cassa di risonanza alle parole di Ehud Olmert, secondo cui il leader del Likud sarebbe "il boss di una banda di criminali". Invece di spiegare perché si tratta di accuse infondate, il Dubbio le sottolinea dando per assodata la colpevolezza di Netanyahu in un pessimo articolo.

Ecco l'articolo:


Benjamin Netanyahu

La prossima udienza del processo per corruzione a Benjamin Netanyahu si terrà il 19 luglio. Domenica si è verificato il primo atto di questo evento che è storico, perché in Israele è la prima volta in assoluto che un premier in carica si siede davanti a un giudice. Netanyahu — che è appena stato riconfermato presidente del consiglio in un governo di emergenza con i rivali di Blu e Bianco—non si è risparmiato nell'attaccare l'inchiesta che lo insegue da moltissimo tempo, denunciando il tentativo di «abbattere un governo di destra» per via giudiziaria. Non ha usato mezzi termini, definendo il processo «un colpo di Stato», un tentativo di «sovvertire la volontà popolare». «Non ci sono stati limiti ai tentativi di farmi uscire dal governo», ha lamentato Netanyahu poco prima di sedersi sul banco degli imputati a Gerusalemme. Il leader del Likud ha affermato che «tutti sanno esattamente cosa sta succedendo: funzionari di polizia, pubblici ministeri e media stanno tentando di affossare il governo contro la volontà del popolo. Hanno fatto di tutto per farmi arrivare qui come un ex primo ministro debole ma voi», ha aggiunto rivolgendosi ai suoi elettori, «siete più saggi di quella gente. Avete dato al Likud più voti di sempre». In effetti Netanyahu è sopravvissuto a tre elezioni anticipate in un anno e alla fine ha costretto i rivali non solo a fare un governo di coalizione, ma a riconoscergli il ruolo di premier come primo in una staffetta programmata con Gantz. Anche in extremis, anche ad accordo quasi concluso, il partito Blu e Bianco aveva provato a portare in Parlamento una legge che impedisse a una persona sotto giudizio di fare il premier, ma Netanyahu è riuscito a evitarlo e ha ottenuto il quinto incarico della sua carriera diventando il premier più longevo della storia di Israele. Netanyahu ha anche sollecitato la trasmissione in diretta del processo, ma la richiesta era stata già respinta in passato. Netanyahu, insieme ad altre tre persone, è accusato di corruzione, frode e abuso di fiducia per i regali illegali che avrebbe ricevuto da uomini d'affari in cambio di favori legislativi. Tre sono i casi nei quali Netanyahu è imputato: uno riguarda l'accusa di aver accettato regali costosi da alcuni miliardari, gli altri due riguardano corruzione nel senso di aver concordato una linea favorevole di alcuni media in cambio di leggi per loro vantaggiose. Anche il 19 luglio non si entrerà nel merito, ma l'udienza avrà solo carattere organizzativo: la presidentessa del collegio dovrà fissare con gli avvocati della difesa e il pm un calendario del processo. Respinta la richiesta dei difensori di un ulteriore slittamento per poter organizzare al meglio i testimoni e per avere più tempo per esaminare le migliaia di documenti processuali. E intanto l'ex premier laburista Ehud Olmert ha attaccato pubblicamente Netanyahu con parole durissime: «E’ il boss di una banda di criminali».

Per inviare la propria opinione al Dubbio, telefonare 06/ 68803313, oppure cliccare sulla e-mail sottostante

redazione@ildubbio.news

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