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L'Osservatore Romano Rassegna Stampa
29.05.2019 Siria: islam attacca islam
Un articolo di OR che informa correttamente

Testata: L'Osservatore Romano
Data: 29 maggio 2019
Pagina: 1
Autore: la redazione dell'Osservatore Romano
Titolo: «Si combatte ancora a Idlib»
Riprendiamo dall' OSSERVATORE ROMANO di oggi, 29/05/2019, a pag.1 l'articolo "Si combatte ancora a Idlib".

L'articolo di OR informa correttamente. Anche nel finale a proposito di Israele e Benjamin Netanyahu, si limita a riportare i fatti senza aggiungere commenti faziosi, a differenza del Corriere della Sera di oggi.

Ecco la breve:

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Idlib, Siria

Bombardamenti aerei hanno colpito nelle ultime ore una zona residenziale nella città di Ariha, nella Siria nord-occidentale, poco distante da Idlib, il capoluogo della provincia in cui si sono concentrate milizie anti-regime e da un mese investita dall'offensiva governativa e russa. Lo riferiscono fonti locali, che citano medici e soccorritori della protezione civile. Le vittime sarebbero almeno sei, tra cui un bambino. I bombardamenti aerei hanno colpito un'affollata via di Ariha, durante l'orario in cui le famiglie sono impegnate negli acquisti di bevande e cibo prima della fine del Ramadan. Nel raid — che alcune fonti hanno attribuito all'aviazione russa — sono crollati alcuni edifici. Ci sono dispersi tra le macerie, con il bilancio che, quindi, potrebbe aggravarsi nelle prossime ore. La provincia di Idlib è in gran parte controllata dai jihadisti di Hayat Tahrir al-Sham. Secondo l'Osservatorio siriano per i diritti umani, nella sola giornata di ieri ci sarebbero stati più di cento raid aerei e ben 93 bombe sarebbero cadute nella sezione meridionale della roccaforte dei ribelli jihadisti. Altri raid e attacchi di artiglieria hanno inoltre colpito le località di Sfuhen, Om Zaytunah, Al Ftirah e Sheikh Mustafa. Le forze governative siriane hanno invece preso il controllo di Kfar Nabuda, una cittadina strategica nel nord-ovest del paese, da giorni contesa tra truppe lealiste e ribelli. Lo riferisce l'agenzia governativa siriana Sana, secondo la quale Kfar Nabuda sarebbe stata «liberata», mentre fonti degli insorti riferiscono che si è trattato di un «ritiro tattico» a cui poi dovrebbe seguire una controffensiva. Anche fonti russe sul terreno confermano dell'avvenuta presa della località, che si trova tra Hama e Idlib. Difficile verificare in maniera indipendente le informazioni provenienti dalle zone del conflitto. Un dato certo è invece quello dei civili in fuga dai combattimenti, che — secondo fonti delle Nazioni Unite — sarebbero oltre 240.000. L'agenzia Sana riferisce anche di un missile israeliano che avrebbe colpito un veicolo militare a Quneitra, sulle alture del Golan, causando vittime. Mentre Israele ha affermato di aver risposto al fuoco di una postazione antiaerea che aveva preso di mira uno dei suo aerei da combattimento in volo nello spazio aereo israeliano. Sulla vicenda è intervenuto il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. «L'esercito siriano — ha spiegato — ha cercato di colpire un aereo israeliano senza successo». «La nostra politica è chiara. Non siamo disposti a tollerare alcuna aggressione contro di noi e risponderemo con forza e fermezza», ha aggiunto Netanyahu.

 

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ornet@ossrom.va

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